LA NATURA DELLA MENTE

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Mario Zanoletti
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LA NATURA DELLA MENTE

Messaggio da Mario Zanoletti » 24 novembre 2020, 19:41

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[color=#0000BF]Domanda sulla natura della mente
D Per favore descrivi “mente”, “natura della mente” e l’esperienza della “mente”.

R: Non c’è una definizione semplice o di facile comprensione della mente per come è vista nel Corso, perché il suo significato dipende dal contesto in cui viene usata.
Inoltre, in ognuno dei suoi significati la sua natura è astratta ed esiste al di fuori del tempo e dello spazio, quindi non ci sarà alcuna spiegazione che ci soddisferà pienamente. Perché cercheremo sempre di comprendere la mente con una parte limitata (ed illusoria) di essa – la mente divisa. E tempo e spazio sono, di fatto, malcreazioni della stessa mente divisa, e non dimensioni nella quale essa opera.

Può essere utile precisare dapprima che l’uso che il Corso fa della mente è differente dal significato dato al termine mente da qualsiasi altro sistema di pensiero, quale può essere quello delle religioni orientali per le quali la mente è solo il falso sé dell’ego, imprigionato in illusioni, o di quello di varie discipline scientifiche, quali la psicologia e la neurologia, che prendono in considerazione una visione riduttiva della mente, riducendola in un epifenomeno o manifestazione delle attività fisica/chimica/elettrica del cervello. Persino Freud, le cui potenti intuizioni sulla mente sono integrate nell’esposizione dell’ego nel Corso, ha accettato le sue origini organiche senza dubbi.

La discussione più estesa nel Corso del termine la si trova nella prima sezione della Chiarificazione dei termini, “Mente-Spirito” (C.1).
Lì la mente viene inizialmente definita come “principio attivante dello spirito, di cui fornisce l’energia creativa… Lo spirito è il Pensiero di Dio che Egli ha creato simile a Se Stesso” (C.1.1:1,3). Ma dal momento che NON siamo in grado di concepire la natura dello spirito o di Dio, e la creazione non ha nulla a che fare con la forma, la definizione mette poca luce sul significato del termine.
Normalmente, quando il Corso si riferisce alla mente a questo livello – la nostra vera realtà in quanto spirito – il termine viene indicato con la lettera maiuscola e si riferisce a Dio o a Cristo, il Suo figlio perfetto e totalmente unificato (C.1.1:2). C’è poco da dire sulla mente a questo livello. La sua esperienza è solo di perfetta unità, senza consapevolezza di differenze o distinzioni di qualsiasi tipo, poiché queste non sono reali.

C’è più da dire, anche se continua a non essere di facile comprensione, quando ci spostiamo al livello della mente divisa o “mente individualizzata” (C.1.2:3), che è sembrata emergere nel momento in cui il Figlio di Dio sembrò addormentarsi e sognare di poter essere separato da suo Padre. Questa “parte della mente è completamente illusoria e fa solo illusioni” (C.1.4:1). A questo livello la mente fa esperienza della “coscienza, il meccanismo ricettivo”(C.1.7:3,4), che implica necessariamente una separazione tra chi percepisce e ciò che viene percepito parte dell’illusione. E’ solo a questo livello che sembra esistere la scelta, perché non può esserci scelta nella nostra realtà di spirito, dove, di nuovo, non esistono differenze o distinzioni. E’ all’interno di questa mente divisa illusoria che si fa esperienza di tutto ciò in cui crediamo essere solido, esterno e reale. Il Corso fa distinzione tra due parti di questa mente, o due modi di pensare all’interno di questa mente: la mente sbagliata rappresenta la scelta di ascoltare la voce dell’ego, o del falso sé; la mente corretta rappresenta la scelta di ascoltare la Voce dello Spirito Santo, il riflesso del nostro vero Sé o Mente (C.1.5:1,2).

Sebbene il Corso cerchi di renderci consapevoli che la nostra vera realtà sia la Mente, il suo insegnamento si rivolge unicamente alla mente separata.
Lo scopo del Corso è di addestrare la nostra mente separata a ricordare che contiene una scelta (C.1.7:1), perché ha accettate l’ego come sua unica realtà ed ha dimenticato che l’ego è solo una scelta. Così il Corso ci aiuta a riconoscere le conseguenze di una scelta in favore dell’ego – peccato, colpa, paura, dolore, perdita e morte – e ci ricorda che c’è una scelta diversa – lo Spirito Santo – che apre la porta a un tipo di esperienza completamente diversa, basata sul perdono, pace, gioia e amore. Col tempo il Corso condurrà la nostra mente separata nuovamente al punto in cui avvenne la decisione iniziale dove pare abbiamo fatto una scelta irreversibile in favore dell’ego. Ed ora possiamo fare una scelta diversa, spostandoci dal tempo e dallo spazio nel momento in cui diventiamo consapevoli del mondo reale, il mondo totalmente perdonato. Da questo punto c’è solo un passo finale, “fatto” da Dio Stesso, che ci riporta all’interezza dello Spirito e all’unità della Mente che in realtà non abbiamo mai lasciato (C.1.5:2,3,4).

Chiarificazione del termine “mente”
D: La mia domanda è sulla mente. Ho compreso che siamo spirito, mente, e corpo, e che il corpo non è reale, ed è un prodotto della mente. La mente, per come ho compreso, ha la funzione di creare e lasciare che il nostro spirito (o anima) si conosca attraverso l'esperienza, che è lo scopo finale di ogni sviluppo spirituale. La mente concilia l'esperienza tra il corpo e l'anima, ma è diventata confusa a causa delle esperienze di vita nel mondo, e così deve imparare tramite una ri-educazione a ricordarsi chi è — che è l'Espiazione. In tale modo, l'anima, che si è sperimentata nel regno fisico, mediato dalla mente, può riunirsi con Dio ed integrare la conoscenza acquisita con l’esperienza di ciò che significa essere perfetta. Ma se questo è il caso, perché abbiamo bisogno della mente? Perché l'anima non è in grado di controllare il corpo per acquisire tutta l'esperienza di cui ha bisogno, evitando la necessità della mente?

R: La tua domanda mi fa pensare che stai tentando di fondere alcuni insegnamenti del Corso con gli insegnamenti di altri cammini spirituali con i quali il Corso non è per niente compatibile. Così, alla luce della tua domanda, per chiarire esamineremo ciò che dice il Corso, compresa una considerazione di come utilizza i termini in maniera diversa da altre vie, e ciò che dice in merito allo scopo della mente e del corpo.

Il Corso vede come reale soltanto lo spirito, o l'anima, (preferendo utilizzare il termine “spirito” piuttosto che “anima”) (C.1.3). La Mente ha vari livelli di significato nel Corso (vedi sopra).
La Mente, con la lettera maiuscola, si riferisce a Dio o a Cristo, il suo Unico Figlio (C.1.1:2), ed in questo senso è realmente equivalente a spirito. Quando scritto in minuscolo, mente si riferisce alla mente separata del Figlio (C.1.2:1,2,3) dopo che si è apparentemente addormentato e sogna un sogno di separazione, credendo di essersi spaccato in due o separato da Dio, e quindi Lo stia attaccando. Questa mente è illusoria e non ha alcuna realtà al di fuori della nostra errata credenza in essa, ed è il luogo dove nascono peccato, colpa e paura.

Per difendersi contro tale colpa inventata e tale paura nella mente per l'attacco contro Dio, sotto la guida dell'ego la mente separata inventa un corpo nel quale nascondersi e un mondo all'esterno sul quale può spostare ogni attacco e colpa presenti nella mente. Di nuovo, secondo il Corso, niente di questo è reale. Però noi ci crediamo perché vogliamo che la separazione sia reale, ma non vogliamo esserne responsabili.
Il Corso non vede alcuno scopo positivo o divino nel pensiero di separazione che ha condotto alla mente separata ed alle sue difese, al corpo ed al mondo. E così qualsiasi esperienza che venga da loro non ha alcun valore di per sé. Il Corso fa ulteriori distinzioni all’interno della mente separata ed è attraverso una comprensione di queste che possiamo vedere come il corpo e le nostre esperienze nel mondo possano essere usate per uno scopo utile. Ma di nuovo, lo scopo non è fare qualche cosa di positivo bensì di disfare il negativo permettendo che vengano corretti tutti i nostri errori o le credenze sbagliate su di noi. Il Corso chiama questo processo perdono.

La mente separata non è solamente la casa dell'ego, l'aspetto della mente sbagliata del sé dopo la separazione, ma anche dello Spirito Santo, che ricorda la nostra realtà come vero Figlio Unico di Dio e così può correggere tutte nostre credenze errate su chi siamo e su che cosa è il mondo (C.1.5,6). Fondamentalmente, Egli ci ricorda che la separazione non è mai accaduta e che non abbiamo mai attaccato Dio — che è ciò che il Corso intende con il principio di Espiazione (M.2.2:2,3).

E così, in quanto Figlio apparentemente separato, possiamo scegliere se ascoltare le menzogne severe e stridenti dell'ego, che possono soltanto portarci più profondamente nel pantano del peccato e della colpa, o alle correzioni gentili dello Spirito Santo. Le Sue correzioni ci permettono di disfare le credenze errate su chi non siamo e di ritornare alla dimora che non abbiamo mai lasciato.
Affinché questo processo di disfacimento possa avvenire, dobbiamo prestare attenzione alle nostre esperienze come corpo nel mondo, diventando consapevoli di quali interpretazioni diamo a tali esperienze — di solito qualche variazione nel vedere noi come vittime e gli altri come carnefici così che la colpa sia fuori di noi.
E' in questo senso che il Corso direbbe che le nostre esperienze hanno valore. Poiché allora possiamo portare questi pensieri errati allo Spirito Santo per la correzione. Il solo vero scopo del mondo e del corpo poi è di insegnarci che entrambi non sono quello che abbiamo creduto fossero. Quando lasciamo andare quelle false credenze, ricordiamo Chi siamo realmente in quanto Cristo, la cui realtà come spirito non è mai cambiata, essendo immutabilmente perfetta come la nostra Fonte. A quel punto, il corpo, il mondo, e la mente separata semplicemente scompaiono, come l'oscurità scompare quando la luce splende sopra essa, perché non hanno alcuna realtà.[/color]

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