Crescita individuale è sentirsi parte di un più grande disegno.
Quali fasi caratterizzano una possibile crescita spirituale?
All’inizio c’è la fase in cui si pensa di non poter fare nulla.
E da un certo punto di vista è bene. È umiltà: che non sia rassegnazione!
Poi, dedicandosi a certi studi, si arriva a credere di poter fare invece molte cose.
Anche questo è bene. È credere in sé stessi, esplorarsi.
Dopo un certo tempo si comincia a pensare di potere, anzi di dovere, fare tutto da soli.
Anche questo è vero, è giusto ed è bene. È responsabilità e autodeterminazione.
Personalmente mal sopporto chi, a questo punto, intende l’esperienza di ricerca spirituale (e i suoi conseguimenti) come un fenomeno personale (personalistico) e individuale (individualistico e solipsistico): penso che siamo all’apice dell’egoismo, mascherato da una certo preteso spiritualismo dell’esisto solo e solo io e fuori non c’è nulla.
Anche questa è un’evidente forzatura.
L’individuo diventa narcisista e se da una parte può arroccarsi nella sua torre d’avorio, dall’altra può riformularsi come guru di qualche gruppetto settario. Di fatto pensa solo a sé stesso e al suo privatissimo trip esistenziale.
Fino a che, finalmente, si esce dall’“egoterismo” e si comincia a vedere più chiaramente.
Si desidera condividere, stare e fare insieme agli altri, soprattutto con coloro che si ritrovano in sintonia con questa straordinaria ricerca.
Allora, salvo che il cammino sia sempre ed inevitabilmente personale in quanto a responsabilità e lavoro su di sé, ci si apre ad un disegno più grande, ad una progettualità più ampia e, perché no, anche più divertente e molto stimolante.
C’è scambio, conforto, cooperazione. Si scopre la bellezza dell’amicizia, anzi di una sorta di “fratellanza”, senza chiusure, ma che anzi permette di scoprire e realizzare molte cose non solo per sé stessi ma in un’ottica più ampia, in quanto ci si sente parte del movimento umano come coscienza e vita. La libertà personale, tutt’altro che compromessa, diventa motivo di consapevolezza nella relazione.
Diventa comunione, visione d’insieme.
Ognuno ha il suo viaggio ed è nella propria fase che va rispettata per quello che è. Tuttavia fortunati coloro che riscoprono il valore della fratellanza, la bellezza della condivisione, dell’amicizia e di una più ampia capacità di visione.
G.M.S.
Crescita individuale è sentirsi parte di un più grande disegno.
Moderatori: Silvia Bondioli, Giulia Cataudella
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Re: Crescita individuale è sentirsi parte di un più grande disegno.
I miracoli accadono, ma accadono sempre insieme. Se sono da sola vivo i miraggi di un deserto riarso, non posso che procedere a tentoni sperando di trovare la strada. Ognuno di noi porta un pezzo di mappa del mondo che abbiamo dimenticato, senza unire i pezzi siamo persi. Ogni sapere si inaridisce se non è messo in comunione (comunicato), ogni conoscenza senza "con" diventa scienza cieca e disumana che calpesta l'Umanità in nome di se stessa. Aggreghiamoci come atomi affini: interdipendenti, unici, creativi. Grazie!
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Re: Crescita individuale è sentirsi parte di un più grande disegno.
Grazie Maira
La percezione è coerente con la tua scelta, e…scegliamo tra le illusioni e la verità, tra il dolore e la gioia, tra l’inferno e il Cielo
(libro degli esercizi, L-pI.130.10:3, LpI. 190.11:1).
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