PUOI AIUTARMI A VEDERE CHI SONO? (Parte 1°)

Moderatori: Silvia Bondioli, Giulia Cataudella

Rispondi
Mario Zanoletti
Messaggi: 274
Iscritto il: 18 ottobre 2020, 20:45
Contatta:

PUOI AIUTARMI A VEDERE CHI SONO? (Parte 1°)

Messaggio da Mario Zanoletti » 19 ottobre 2021, 15:30

PUOI AIUTARMI A VEDERE CHI SONO? (1°)

Immagine5.jpg
Immagine5.jpg (29.85 KiB) Visto 365 volte
Conflitto

INTERLOCUTORE: Mi puoi guidare al riconoscimento del mio vero io?

RISPOSTA: Ti posso spingere soltanto al riconoscimento del falso io. Il resto verrà da sé.

I: Perché?

R: Perché non c’è alcun “vero” io…

I: Quindi cosa dovrei fare?

R: Ti basta realizzare ciò che non sei e per farlo puoi cominciare indagando il senso dell’io, indagando ciò che credi o ciò che senti di essere. Cominciamo da una semplice riflessione.
Se dico che non esiste un vero e proprio io, un “sé” intrinseco oppure un individuo separato, mi capisci?

I: Lo capisco solo intellettualmente… capisco che non c’è un io, c’è una sola esistenza, ed io sono un aspetto di quell’esistenza, sono una frazione di un tutto, inseparabile da tutto. Il problema è che sto cercando di aggrapparmi a quel senso di non-io, di non-sé, di non-individualità.
Sento che in passato l’ho sperimentato solo per un momento, ma voglio essere in grado di avere una visione fissa, voglio conoscere la verità di me stesso, non voglio passare la mia vita a speculare su chi sono.

R: Non sei l’unico… Molti ricercatori cercano di aggrapparsi al non-io e non si accorgono che è proprio l’io ad aggrapparsi al concetto di non-io. Non riconoscono l’identificazione e l’attaccamento inconscio. Almeno nel tuo caso c’è un riconoscimento di tale attaccamento.
Cosa ti aspetti dalla nostra conversazione?

I: Mi aspetto che qualcuno mi aiuti a vedere di persona l’illusione dell’io e gli inganni della mia mente; mi aspetto che la mia guida mi assista e sfidi me e le mie attuali opinioni sull’esistenza. Mi aspetto che tu mi dia alcune istruzioni di cui ho bisogno per trovare la mia strada in questo viaggio interiore.

R: Su una scala da 1 a 10, quanto sei disposto a mettere in discussione le convinzioni su te stesso?

I: 11

R: Ok.
Qual è la tua esperienza in termini di pratiche spirituali, ricerca e indagine?

I: Cercavo la mia essenza fin dall’infanzia. I miei genitori hanno scelto di crescermi senza religione in modo da poter scegliere la mia strada spirituale, ma a volte mi sento molto perso, non sono mai stato in grado di allinearmi alle credenze delle tradizioni spirituali; quindi, ho cercato di ascoltare la mia intuizione e formare le mie convinzioni personali in base a ciò che può essere vero. Pratico yoga e meditazione da nove anni.

R: Anche qui ascolterai la tua intuizione ma anziché formare nuove convinzioni (come hai cercato di fare fino ad oggi) andrai a disfare le attuali credenze personali.
Non ti darò nuove idee o convinzioni, non ti insegnerò niente. Mi limiterò a indicare e offrire qualche spunto, ma poi sarai tu che dovrai guardare in profondità. L’obiettivo principale di questa indagine è sperimentare la realtà di te stesso, o meglio la presunta realtà dell’io. Adesso è bene lasciare da parte tutti i libri, i video e altre opinioni relative a questo argomento. Devi solo impiegare il tuo tempo con un semplice, schietto, diretto atto di osservazione, allo scopo di guardare ciò che si presenta all’esperienza diretta.
Tutto quello che devi fare è guardare la tua esperienza diretta e scrivere ciò che ritieni vero.
Ti accorgerai che molte cose che sono state ritenute vere non sono per nulla vere, tra queste c’è l’idea che hai di te stesso.

I: Cosa intendi per esperienza diretta?

R: Guardare all’esperienza senza pregiudizi, senza presupposti, senza credenze su ciò che sperimenti.
In poche parole, devi concentrarti su tutto ciò che puoi sperimentare con i tuoi sensi e quando sorge un pensiero non analizzarlo ma limitati a notare la sua comparsa.

I: In che senso non analizzare il pensiero?

R: Significa che non devi badare al contenuto dei pensieri.
Non ci interessa sapere se il pensiero appena emerso è un bel pensiero o un brutto pensiero. Più ti soffermi sul contenuto e più dai valore a quel pensiero… Qui invece non bisogna dare troppa importanza ai contenuti dei pensieri altrimenti ti perdi nel contenuto intellettuale e perdi di vista il “puro vedere”. Nel puro vedere non ci si sofferma su cosa contengano i pensieri; li si guarda soltanto sorgere e svanire.
All’inizio puoi guardarli con curiosità, come se dicessi “Oh, ecco che c’è un nuovo pensiero che mi fa compagnia”.
Se guardi un paio di scarpe può emergere un pensiero che contiene dei ricordi su quelle scarpe. A noi però non interessano i ricordi ma solo l’esperienza immediata del vedere/sentire/toccare in tempo reale (senza la differita mentale). Di solito invece l’uomo guarda in differita, attraverso il filtro dei pensieri. Il mio ruolo è quello di allenarti a vedere senza filtri.
Ricordati inoltre che non ci sono risposte sbagliate o giuste, quindi non preoccuparti, va tutto bene.
Ti basta rispondere con sincerità.
Cominciamo con queste domande: Dimmi cos’è che stai davvero cercando? Come cambierà la vita se lo trovi? Cosa ti aspetti di trovare?

I: Sto davvero cercando di capire la realtà, sento che mi manca qualcosa, sono sempre stato alla ricerca di una sorta di risposta, anche se non so nemmeno se conosco la domanda. Voglio solo sapere cosa sta realmente succedendo in questo mondo. Ogni giorno sono confuso dal fatto di non sapere davvero chi sono. La pseudo-identità sociale non ha mai avuto senso per me. Suppongo che sto cercando di soddisfare una crisi esistenziale, sarebbe bello raggiungere un certo livello di comprensione e chiarezza riguardo alla mia esistenza.
Non ne sono del tutto sicuro, ma spero che questo processo mi porti un po’ di pace.


Alla prox.................

Rispondi

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite