CONTROLLARE E/O COORDINARE GLI INSEGNANTI DEL CORSO

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Mario Zanoletti
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CONTROLLARE E/O COORDINARE GLI INSEGNANTI DEL CORSO

Messaggio da Mario Zanoletti » 4 ottobre 2021, 11:34

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CONTROLLARE E/O COORDINARE GLI INSEGNANTI DEL CORSO

Moltissimo studiano o semplicemente leggono il Corso, e molti si propongono come insegnanti. A questo punto viene da chiedersi se vi sia bisogno di qualcuno che coordini tutto ciò.
Prima di tutto nemmeno Kenneth e la sua Foundation hanno mai svolto alcuna azione di controllo e coordinamento: seguire il suo insegnamento significa – tra le altre cose- allinearci alla sua visione da noi pienamente condivisa.

Tuttavia, ci sono alcuni punti che vale la pena di considerare ulteriormente, a sostegno della nostra comune posizione.
In primo luogo, se il corso stesso non dà alcuna indicazione relativa al comportamento, chi siamo noi per farlo? Chi siamo noi per ostacolare o meno le scelte esercitate liberamente da uno studente? Se uno studente decide di portare avanti il proprio apprendimento attraverso la forma dell’insegnamento del corso, non sta a noi mettergli i bastoni fra le ruote. Se lo facessimo cadremmo proprio nell’errore di confondere i livelli, ossia di dare importanza alla forma, come se farlo facesse la differenza.

Ciò non significa, naturalmente, che tale studente/insegnante non possa prendere delle grandi cantonate.
Perché l’ego è ingannevole, tortuoso, scivoloso, e esperto solo in confusione (T.8.II.1:6)
Dunque, è facile che lo studente vada decisamente fuori strada.
E a dire la verità mi è capitato spesso di vedere degli studenti che cercavano di spiegare il corso in modo assolutamente errato. E più di ogni altra cosa non è difficile vedere gli studenti insegnare il corso mischiandolo a varie pratiche di crescita personale, a varie scuole psicologiche, alle teorie sistemiche, alle tecniche della New Age, ad altri percorsi spirituali e/o religiosi, non avendo affatto compreso che il corso offre un sistema di studio autosufficiente e completo, composto da una parte teorica basata su una profonda ed impegnativa teoria non dualistica e una serie completa di esercizi pratici che sono basati su tale specifica teoria non dualistica e permettono di applicarla alla propria vita quotidiana nonostante le resistenze e le paure.

Non rendendosi quindi conto del fatto che tali tentativi sono originati dall’ego, terrorizzato di vedere scardinare le proprie basi, e dimentichi del fatto che Imparare questo corso richiede che tu sia disposto a mettere in dubbio ogni valore che hai (T.24.In.2:1) tali studenti arrivano a sostenere che “in fin dei conti il corso dice la stessa cosa di…”, o “quel brano di…. serve benissimo a spiegare questa frase del corso”, o “questa frase del corso serve a spiegare il pensiero di….”

Data la assoluta straordinarietà e coerenza del sistema di pensiero offerto dal corso, inoltre, molti studenti – per non parlare di molti leaders più o meno affermati- lo citano a sproposito, estrapolando le frasi del corso dal loro contesto, per sostenere le proprie teorie ed i propri punti di vista, e facendo dire al corso quello che il corso non dice affatto.
Anche in Italia sono stati pubblicati alcuni libri nei quali traspare questo errore.
Ma a che cosa servirebbe un eventuale controllo?
Se diamo retta al corso, qualunque forma di controllo, essendo basata su un intento difensivo, non può che determinare o rafforzare il problema, perché le difese fanno ciò da cui vogliono difendere (T.17.IV.7:1).

La nostra Associazione non ha nessuna intenzione di ripetere i molteplici errori compiuti nella storia dell’umanità, in cui le varie correnti di pensiero sono divenute l’occasione offerta all’ego per perpetuare l’attacco attraverso la promulgazione di norme, leggi, vincoli e obblighi, che hanno favorito fra i vari pensatori la nascita di correnti, divisioni, scissioni e infine vere e proprie guerre. Coerenti a ciò, noi della ConSé non vogliamo creare una nuova chiesa o una associazione caratterizzata da distinzione o separazione ideologica nei confronti di una dottrina, cioè una setta. Di chiese nel mondo e di sette ve ne sono fin già troppe e moltissime altre ne nascono e muoiono ogni giorno. Perché unirci a questo caos?
Perché far parte di coloro che incitano alla divisione e, di conseguenza, al conflitto?

Noi pensiamo che percorrere il Sentiero sia compito dell'individuo, che sia suo impegno affrontarlo e viverlo in prima persona. Noi proponiamo semplicemente una condivisione, un percorso come studenti TUTTI, sia chi propone lo studio, sia chi studia. Entrambi semplicemente condividono. Cioè siamo tutti insegnante/allievo.

Anche l’insegnante/allievo più principiante, incapace di cogliere le profondità della visione non dualistica o i due livelli di scrittura del corso, potrà accedere almeno ai primissimi passi del percorso, ossia accettare almeno di mettere parzialmente in discussione la propria percezione. In tal caso quindi lo dimostrerà. Inevitabilmente.
E questo può rappresentare un ottimo inizio per un suo allievo che ancora è convinto dell’oggettività delle sue percezioni. In fin dei conti l’allievo che incontrerà quell’insegnante potrebbe aver bisogno esattamente di quell’insegnamento, ed un’esposizione più astratta potrebbe spaventarlo troppo, spingendolo ad allontanarsi dal corso stesso.

Non dobbiamo dimenticare che proprio il corso è scritto a molti livelli (riconducibili essenzialmente a due), per facilitare la comprensione dei vari studenti che- trovandosi su punti diversi della scala di ritorno a Casa- si apriranno solo alla comprensione di quanto non li spaventa eccessivamente. Molto frequentemente, infatti, gli studenti riferiscono di rileggere frasi già lette, frasi che apparentemente avevano già pienamente compreso, e scoprono di accedere ad un livello maggiore di profondità e comprensione. E riferiscono che questa esperienza può essere fatta anche molte volte, leggendo e rileggendo una stessa frase nel corso degli anni.

Dunque l’allievo non potrà che rivolgersi esattamente all’insegnante che meglio si adatta al suo livello di apprendimento. In caso contrario, e cioè se l’allievo scoprirà di aver bisogno di un insegnamento più o meno avanzato, cercherà un altro insegnante, e se è pronto ad incontrarlo lo incontrerà.
Mi è capitato molte volte di vedere studenti insoddisfatti cercare, e trovare, un livello di insegnamento maggiormente rispondente alle loro esigenze.
Come dice il Manuale:
A ciascuno degli insegnanti di Dio sono stati assegnati certi allievi ed essi cominceranno a cercarlo non appena egli avrà risposto al Richiamo.
Essi sono stati scelti per lui perché la forma del programma di studi universale che egli insegnerà è la migliore per loro alla luce del loro livello di comprensione.
(M.2.1:1-2)

Come nessuno di noi ha il diritto di interferire con il libero arbitrio di un insegnante, così non ha il diritto di interferire con il libero arbitrio di uno studente.
Ma ricordiamo ancora un altro punto già trattato in precedenza: la differenza fra insegnante ed allievo è puramente illusoria. Ognuno insegna unicamente a sé stesso.

In altri termini è impossibile che – per quanto riguarda l’insegnamento di Un Corso in Miracoli - un insegnante/allievo possa fare veramente dei danni ad un altro insegnante/allievo.
Se è assolutamente fuori discussione che all’interno del sogno un corpo possa danneggiare un altro corpo (per esempio un crimine rimarrà sempre un crimine, in base alle leggi del mondo), è impossibile che uno studente /insegnante possa veramente danneggiare un altro studente/insegnante. Quanto ognuno insegnerà con la sua dimostrazione servirà solo a rafforzare il suo sistema di pensiero.

Si potrebbe dire che lo scopo del corso è di fornirti il mezzo per scegliere ciò che vuoi insegnare sulla
base di ciò che vuoi imparare. Non puoi dare a qualcun altro,
ma solo a te stesso, ed impari ciò attraverso l’insegnamento.
(M.In.2:5-6)

Ogni allievo ha un suo schema di riferimento interiore: ha una capacità decisionale autonoma, il suo libero arbitrio; ha nella mente un suo Insegnante, lo Spirito Santo, ed un modello di riferimento, Gesù; ha sempre la possibilità di riferirsi al corso, che in fin dei conti è una via di autoapprendimento. Ed è perfettamente in grado di rendersi conto delle eventuali distorsioni o limitazioni che gli vengono proposte e che interferiscono con il livello di comprensione che ha raggiunto in quel momento.
E da ultimo giova ricordare sempre che la nostra funzione è quella di perdonare, non quella di giudicare.
In altri termini, che strumenti abbiamo realmente per giudicare le motivazioni di chi sta insegnando il Corso?

L’analisi delle motivazioni dell’ego è molto complicata, molto oscura e non avviene mai senza che il tuo ego ne sia coinvolto (T.12.I.2:1).

Che elementi abbiamo per comprendere realmente a che punto della scala si trova uno studente?
Il corso ci invita a non incaricarcene, poiché non siamo in grado di distinguere fra avanzamento e arretramento (T.18.V.1:5).
Noi non siamo nella mente degli altri.
Possiamo solo vedere gli effetti delle loro scelte, ossia la forma.
E nulla è così accecante come la percezione della forma (T.22.III.6:7).
Non possiamo giudicare le loro motivazioni, non possiamo giudicare le loro scelte, né comprendere se essi stanno realmente svolgendo la loro vera funzione, che è quella di imparare le proprie lezioni di perdono. Perché non vediamo il contenuto della mente degli altri, solo la forma esterna.

In sintesi, un insegnante del corso che va temporaneamente fuori strada e –guidato dalla paura- inciampa nelle trappole che il suo ego gli pone di fronte, non diviene altro se non una meravigliosa opportunità offerta a tutti per osservare i propri pensieri… aspettare… e non giudicare. (L.pII.1.4:3).
Una meravigliosa opportunità per scegliere la pace, ancora una volta.

In linea con quanto scritto fin qui, il mio compito in qualità di insegnante del corso è quello di facilitare la comprensione del corso in base al livello di comprensione- il gradino della scala- al quale sono arrivato.
Spero con questo articolo di averlo fatto in modo sufficientemente chiaro, offrendo a tutti gli studenti interessati degli strumenti esaurienti per osservare la propria mente ed effettuare liberamente e consapevolmente la propria decisione, l’unica che ognuno di noi deve compiere.
Che la pace vi accompagni in ogni vostro passo.

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Re: CONTROLLARE E/O COORDINARE GLI INSEGNANTI DEL CORSO

Messaggio da fortimaira@gmail.com » 8 ottobre 2021, 18:40

Una volta compiuto il primo passo non possiamo più ritornare come eravamo prima. Appena si prende in mano il Corso automaticamente si entra in una dimensione in cui costantemente si impara, costantemente si insegna. Anche senza parlare del Corso di fatto se ne emanano i contenuti, in modo più o meno intenso. A volte senza nemmeno rendersene pienamente conto. Perchè nel momento in cui la relazione si crea, non esiste più un ruolo. Diventiamo noi stessi relazione, scambio, condivisione. Credo che quando ci si definisce, insegnante o studente, di fatto si esca dalla completezza della Relazione biunivoca di dare e ricevere. Grazie Mario per il tuo camminarci a fianco.

Mario Zanoletti
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Re: CONTROLLARE E/O COORDINARE GLI INSEGNANTI DEL CORSO

Messaggio da Mario Zanoletti » 19 ottobre 2021, 14:55

Anche una vera comprensione non-dualistica del Corso, cosa rara, non porterà all’illuminazione. Solo la pratica dell’applicazione degli insegnamenti nella tua vita quotidiana – come nelle tue relazioni, nelle tue esperienze e persino negli eventi che vedi in televisione – darà la possibilità all’illuminazione di accadere.
Questo è il motivo per cui UCIM è assolutamente fondamentale per comprendere “G” (Gesù). Non si può raggiungere l’illuminazione senza passare totalmente dall’essere effetto del sogno all’essere il sognatore, ossia la causa del sogno. Solo così è possibile svegliarsi. Per poterlo fare, l’ego dovrà essere disfatto, perché è lui che ti tiene bloccato nello stato di sogno di separazione.
Non possiamo risvegliarci da questo sogno senza l’aiuto che ci viene dal di fuori del sogno, ossia dall’esterno del sistema.

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