RIFLESSIONI SULL'APPRENDIMENTO E L'INSEGNAMENTO (5°)

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Mario Zanoletti
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RIFLESSIONI SULL'APPRENDIMENTO E L'INSEGNAMENTO (5°)

Messaggio da Mario Zanoletti » 30 agosto 2021, 15:37

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RIFLESSIONI SULL'APPRENDIMENTO E L'INSEGNAMENTO (5°)


Proseguiamo con il nostro percorso riflessivo sull'insegnamento e apprendimento. Nella sessione precedente (4°) si è accennato che lo studente, durante il percorso di studio, sperimenta in continuazione due flussi che vengono dal conflitto tra le due menti, corretta e scorretta - Sé e ego -
L’investimento alternato fra i due livelli di percezione viene usualmente sperimentato come un conflitto, che può diventare molto acuto (T.2.III.3:9),
e quindi- a causa delle forti interferenze opposte dal suo ego- può cadere nelle molte trappole che l’ego gli tende man mano che avanza nel suo percorso.

Nei termini messi in luce in questo capitolo, alternerà costantemente i due livelli di percezione, divenendo alternativamente insegnante di Dio ed insegnante dell’ego, a seconda della voce o della Voce che sceglie di ascoltare.
E se il Corso ci conforta dicendoci che la riuscita è certa così come lo è Dio (T.2.III.3:10), in più punti ci mette in guardia dal credere che il percorso sia rapido e facile (per esempio, in M.4.1.A.7:7-9).

L’espressione “insegnante di Dionon definisce dunque una qualifica stabilmente raggiunta, ma un percorso che si è liberamente scelto di seguire. E’ un percorso graduale fatto di piccoli passi tutti uguali nel contenuto, che ci portano dalla fase iniziale, descritta in M.1.1, alla fase avanzata, in cui l’insegnante ha accettato pienamente tutte le caratteristiche che vengono elencate nel IV brano del Manuale degli insegnanti: la fiducia, l’onestà, la tolleranza, la dolcezza, la gioia, l’assenza di difese, la generosità, la pazienza, la fedeltà e l’apertura mentale. Tra queste due fasi si dipana tutto il percorso di disfacimento del proprio ego, definito qui lo sviluppo della fiducia.

E’ una fiducia che l’insegnante impara a rafforzare dentro di sé man mano che la insegna, ossia la dimostra, attraverso le apparenti relazioni della propria vita.

LA SCALA DEGLI INSEGNANTI - ALLIEVI

In più punti, nel corso, la strada di ritorno a Casa viene descritta attraverso il simbolo della salita di una scala.
Così, in T.18.V.2:7 ci viene detto che attraverso lo Spirito Santo costruiremo una scala, piantata nella solida roccia della fede, che sale fino al Cielo. E nel capitolo 28 il simbolo viene ripreso per dirci …

E così la mente è libera di fare un’altra scelta. Cominciando da qui, la salvezza procederà a cambiare il corso di ogni gradino nella discesa verso la separazione, finché tutti i gradini saranno ripercorsi, la scala scomparsa e tutto il sognare del mondo disfatto (T.28.II.12:6-7), e ancora: …hai appena cominciato a permettere i tuoi primi passi incerti di essere diretti a risalire la scala che la separazione ti ha condotto a scendere (T.28.III.1:2.).
Per non parlare del supplemento Il canto della preghiera, in cui proprio la preghiera viene descritta nei termini di una scala che ci porta direttamente in Cielo. (CdP.1.II)

Utilizzando il medesimo simbolo possiamo dunque dire che in ogni istante ogni insegnante di Dio si trova ad un qualche punto della scala di ritorno a Casa.
Una scala che inizia con la propria decisione di essere un insegnante di Dio principiante, ossia con la dimostrazione di aver accettato almeno una volta la presenza della correzione dello Spirito Santo dentro la propria mente, e si conclude quando il processo di generalizzazione del perdono è stato completato e non è rimasto più nulla da perdonare. A questo punto l’ego è totalmente svanito, l’insegnante – che era già diventato un insegnante avanzato - entra nel Mondo Reale, ed accede ad una condizione totalmente diversa, divenendo insegnante degli insegnanti. È questo l’ambito traguardo nel quale non si è altro se non la manifestazione dello Spirito Santo, ossia la manifestazione di quello che nel corso è l’Insegnante per definizione. (C.6.5)

A seconda del punto della scala in cui si troverà, lo studente avrà una comprensione diversa della teoria del corso, dovuta alla maggiore o minore interferenza dell’ego, ossia alle maggiori o minori resistenze che sperimenterà nell’accogliere la correzione dello Spirito Santo.
E, a seconda del punto della scala in cui si troverà, lo studente insegnerà in base alla comprensione raggiunta, che potrà ovviamente essere alquanto limitata. Se avrà deciso di insegnare formalmente il corso, non potrà che farlo in base alla comprensione più o meno parziale che avrà raggiunto in quel momento.


Inoltre, man mano che prosegue il suo viaggio la sua comprensione potrà essere gravemente distorta dai frequenti attacchi dell’ego, perché –tra le molte trappole che l’ego gli tende- ci sarà anche l’attaccare la teoria del corso.
E quindi, a causa dell’investimento alternato nei due livelli di percezione visto prima, questa comprensione del corso potrà divenire estremamente fluttuante. Anche qualcosa che era stato compreso correttamente un minuto prima potrà essere rapidamente tramutato dall’ego nel suo esatto opposto, perché
l’ego attaccherà le tue motivazioni non appena esse saranno chiaramente in disaccordo con la sua percezione di te.

Questo è il momento in cui cambierà improvvisamente dalla diffidenza alla malvagità
, dato che la sua incertezza sarà aumentata (T.9.VII.4:6-7), e ancora, abbiamo detto prima che l’ego vacilla tra l’essere sospettoso e l’essere malvagio.

Rimane sospettoso finché disperi di te stesso. Cambia in malvagità quando decidi di non tollerare l’umiliazione che tu stesso ti infliggi e cerchi sollievo. Allora ti offre l’illusione dell’attacco come soluzione (T.9.VIII.2:7-10).
Nel momento in cui l’ego catturerà nuovamente la nostra mente (secondo la magnifica espressione che si trova nella prefazione), saremo nuovamente intrappolati nel sogno, e le profonde verità del testo diventeranno incomprensibili.
Allora l’insegnante di Dio cadrà facilmente nella trappola dell’ego, distorcendo le parole del testo per farle aderire allo scopo di predazione e proiezione dell’ego, ed il messaggio di luce del corso, filtrato dagli specchi deformanti dell’ego, verrà trasformato dallo studente- ora ridivenuto insegnante dell’ego- in un messaggio di attacco e condanna.

La trappola diverrà a questo punto particolarmente sottile, perché – come Ken ha detto molte volte- a questo punto l’ego comincerà a fare il corso con noi.
Ogniqualvolta la paura si insinua in qualunque punto lungo il cammino verso la pace, è perché l’ego ha tentato di unirsi a noi nel viaggio...(T.8.V.5:5).
Questo sarà il momento in cui lo studente, che può essere anche arrivato al punto di conoscere a memoria alcune delle parole del libro, potrà distorcerne completamente il contenuto, adattandolo agli obiettivi dell’ego.
E questo potrà apparirgli come molto “spirituale”, molto “illuminato”, e molto “santo”.

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