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Eccoti al 4° e ultimo passaggio che parla delle lezioni dello Spirito Santo. Nel capitolo precedente (3°) abbiamo visto che ciò richiede che noi
si rinunci ad essere gli autori dei nostri pensieri, permettiamo alla Correzione di perdono dello Spirito Santo di sostituire l’egoismo e l’avidità dell’ego.
Inoltre si legge che: E’ possibile vedere questo importante cambiamento in varie righe in Un corso in miracoli come ad esempio:
La Salvezza è un’impresa collaborativa (T4.VI.8:2).
E tu e lui alzerete gli occhi insieme con fede, o non li alzerete affatto (T-19.IVD.12:8).
Nell’arca della pace si entra due a due…(T-20.IV.6:5).
Si entra due a due, non da solo, non in solitudine isolante, ma sempre accompagnati se si vuole la salvezza della pace.
Un approccio della mente corretta, che il Corso ci esorta ad adottare, è quello di vedere la nostra vita come un’aula scolastica in cui Gesù o lo Spirito Santo ci insegnano che, proprio come siamo uniti come un unico Figlio in Cielo, dove avere e essere sono la stessa cosa, così siamo uniti sulla terra nel nostro bisogno congiunto di svegliarci dall’incubo di separazione dell’ego.
A questo punto, emerge un’importante domanda: come possiamo vivere nel mondo di sogno dell’ego con separazione e scarsità come nostre esperienze primarie, e tuttavia essere in grado di imparare la lezione dello Spirito Santo di non avere interessi separati?
La risposta sta nell’imparare ad accettare un modo di essere nel mondo che rifletta l’atteggiamento mentale della Sua prima lezione: per avere, dai tutto a tutti. Come afferma Gesù nel Corso, questa prima lezione è la più dura, perché è il capovolgimento dell’intero sistema di pensiero dell’ego che opera nel mondo. Non c’è modo di comprendere. per qualsiasi ego nella mente sbagliata, come questa lezione possa essere iniziata, praticata o acquisita.
Tuttavia ci viene ricordato in Un corso in miracoli che “per lo Spirito Santo non c’è ordine di difficoltà nei miracoli” (T-6.V-A.4:1), poiché tutti i problemi sono la manifestazione dell’unico problema, che è il credere nella separazione, o nel nostro avere interessi separati.
Man mano che “ci faremo da parte e lasceremo che Lui guidi il cammino” (L.pI.155), cominceremo a renderci conto che
siamo thunk. Questa costruzione passiva e inventata del verbo “pensare” significa che noi non siamo l’origine del nostro modo di pensare, e che i pensieri di Correzione dello Spirito Santo vengono nostro tramite. E man mano che pratichiamo l’accettazione di questi pensieri di Correzione, la nostra responsabilità primaria diventa quella di monitorare la nostra mente per discernere quando decidiamo di spostarci nuovamente nella mente sbagliata e ascoltare gli inganni dell’ego. Questo è il motivo per cui non dobbiamo immaginare come accadrà questo apparentemente impossibile capovolgimento del pensiero. E’ al di là della nostra capacità di comprendere, figuriamoci compiere. Come insegna Gesù:
Tutto quello che ti viene chiesto è di dare
spazio alla verità. Non ti viene chiesto di
costruire o di fare ciò che è al di là della
tua comprensione. Tutto quello che ti viene
chiesto di fare è lasciarla entrare; solo
smettere di interferire con ciò che accadrà
da sé …(T-21.II.7:6-8).
Perciò, è solo con un cambiamento del modo di pensare, che riflette la scelta di lasciare che siano Gesù o lo Spirito Santo il nostro Insegnante al posto dell’ego, che possiamo iniziare il processo di trovare uno scopo significativo nel nostro folle mondo di sogni.
E così, quando giudichiamo, critichiamo o troviamo delle colpe in qualsiasi persona, quando ci sentiamo trattati ingiustamente, per cui il nostro dolore o disagio è visto come l’effetto dell’attacco di qualcun altro, dobbiamo ricordarci che attaccare o incolpare un’altra persona è attaccare o incolpare noi stessi. Nuovamente, la Figliolanza di Dio è una – in Cielo e in terra – e così quello che rendiamo reale negli altri è ciò che crediamo essere la verità su di noi.
Escludere loro dal Regno è escludere noi stessi, poiché non siamo separati.
Una cosa importantissima è che non solo non ci viene chiesto di fare questo da soli: ci viene detto in maniera molto diretta che non possiamo proprio farlo da soli.
Piuttosto, in quanto studenti di Un corso in miracoli, ci viene chiesto solo di avere un po’ di disponibilità affinché ci possa essere insegnato che da noi stessi non sappiamo nulla, e perciò abbiamo torto in merito a tutto ciò che crediamo e ad ogni valore che abbiamo.
Sopra tutto, quindi, dobbiamo renderci conto che ottenere a spese di qualcun altro non ci porterà mai pace o felicità.
Gesù ci insegna che “Non ci sono trionfi dell’amore” (T-16.IV.5:1), e così qualsiasi beneficio che otteniamo a spese di un altro, sul quale abbiamo trionfato nel gioco della specialezza, alla fine non ha alcun valore per noi.
Felicemente, perciò, diciamo a Gesù che siamo alfine grati del fatto che lui aveva ragione e noi torto. Prendendo la sua mano ora invece di quella dell’ego, il nostro viaggio verso casa è cominciato, ed abbiamo totalmente fiducia in questi pensieri del testo:
Avendo fatto il primo passo…saranno
aiutati. Una volta che avranno scelto ciò
che non possono completare da soli, non
saranno più da soli (T-6.V-A.6:8-9).
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Silvia -Giulia - Mario
