Cosa è esattamente lo Spirito Santo?

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Mario Zanoletti
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Cosa è esattamente lo Spirito Santo?

Messaggio da Mario Zanoletti » 16 febbraio 2021, 20:41

Cosa è esattamente lo Spirito Santo?

La mia domanda riguarda la relazione del dell’unico Figlio, l’unico Cristo, con lo Spirito Santo. In alcuni passaggi Un corso in miracoli sembra suggerire che sono uno e la stessa cosa; tuttavia, se c’è una Santa Trinità in Cielo, questo si riferisce forse ad un qualche concetto dello Spirito Santo come se avesse un ruolo o una funzione diversi dall’Unico Figlio, o Cristo? Siccome il Cielo è non dualistico, riconosco che questi termini sono semplicemente concetti che ci aiutano a comprendere lo stato di non separazione. Tuttavia mi sarebbe utile una vostra spiegazione della distinzione che il Corso fa tra i termini Spirito Santo e Figlio o Cristo, e cosa si intende effettivamente con questi termini in quanto parte della Santa Trinità.

R: In senso stretto, non c’è Trinità.
In Cielo c’è solo Dio. “La parola primo nel tempo non significa nulla, ma il Primo nell’eternità è Dio Padre, Che è Primo e Uno. Oltre al Primo non c’è nessun altro, perché non c’è un ordine, nessun secondo o terzo e null’altro che il Primo” (T.14.IV.1:7,8).

Cristo viene definito come “Cristo è l’estensione dell’Amore e della bellezza di Dio, perfetta come il Suo Creatore ed in pace con Lui” (T.11.IV.7:5); tuttavia, citando la ben nota frase del libro degli esercizi “… non c’è alcun luogo dove il Padre finisca, e il Figlio cominci come qualcosa separato da Lui” (L.pI.132.12:4). Cristo non è un essere separato dal Padre.

In Un corso in miracoli lo Spirito Santo viene metaforicamente descritto come la Risposta di Dio alla separazione, ma non c’è alcuna spiegazione dettagliata della genesi dello Spirito Santo. Alcune descrizioni vengono offerte come segue: “Lo Spirito Santo è la sola parte della Santa Trinità ad avere una funzione simbolica. … Guaritore, Consolatore e Guida” (T.5.I.4:1,2). “Lo Spirito Santo è la Mente di Cristo che è consapevole della conoscenza che c’è oltre la percezione” (T.5.I.5:1). “Egli è parte della Santa Trinità, perché la Sua Mente è in parte tua e in parte di Dio. Questo deve essere chiarito, non a parole ma nell’esperienza” (T.5.III.1:4,5). Sembra quindi che si parli dello Spirito Santo solo in relazione alla separazione, che sappiamo essere illusoria e non è mai accaduta. Ma Gesù insegna anche che quando il sogno di separazione sarà finito, lo Spirito Santo ritornerà “all'eterna assenza di forma di Dio” (C.6.5:8).

Nel cercare di colmare le lacune e di formulare persino una teologia, è importante tenere in mente come il Corso usi il linguaggio e, in relazione a questo, la sua intenzione di offrire una correzione di quelli che vede come errori del Cristianesimo tradizionale.
Un’altra cosa altrettanto importante, e a cui tu alludi nella tua domanda, è che non c’è modo di poter comprendere la Divinità o il Cielo finché stiamo ancora scegliendo di mantenerci separati da esso mediante il credere di esistere davvero come individui separati.

Un esempio di molti di questi riconoscimenti nel Corso: “Attraverso le nostre creazioni estendiamo il nostro amore, e così aumentiamo la gioia della Santa Trinità.
Tu non comprendi questo, perché tu, che sei il tesoro di Dio Stesso, non ti consideri di valore. Dal momento che credi in ciò non puoi capire niente. … La verità può solo essere conosciuta tramite l’esperienza. Essa non può essere descritta né spiegata. Io posso renderti consapevole delle condizioni della verità, ma l’esperienza proviene da Dio. Insieme possiamo soddisfare le sue condizioni, ma la verità ti apparirà da sola” (T.8.VI.8:9,10,11; 9:8,9,10,11).



D: Lo Spirito Santo è la stessa cosa dell’ “osservatore”?

È corretto dire che lo Spirito Santo di Un Corso in Miracoli e il testimone/osservatore delle dottrine orientali sono definiti in modo simile?

R: Sarebbe più accurato dire che la parte della mente che decide, quando è allineata con lo Spirito Santo ed osserva l’ego senza giudizio, è simile al testimone delle dottrine orientali.
Se da una parte il Corso parla dello Spirito Santo come se fosse un’entità distinta che svolge certe funzioni, come quella di Guida, Consolatore, Interprete, Insegnante e della Voce che parla per Dio, man mano che proseguiamo con il Corso arriveremo a vedere che questi sono solo simboli o metafore di una mente che crede ancora nella dualità e pertanto crede ancora che ci sia bisogno di un Aiuto da parte di una Fonte al di fuori di essa (per una ulteriore discussione sull’utilizzo simbolico e metaforico del linguaggio nel Corso, vedi le Domande #72 e #156).

Lo Spirito Santo non gioca un ruolo attivo nella mente, ma è semplicemente un Pensiero o una Presenza che ci fa ricordare. Ci ricorda dell’altro modo, dell’alternativa all’ego pacifica e priva di conflitto (T.5.II.7:1,2,3,4,5,6,7).
Ed è questo farci ricordare che ci permette di guardare il nostro ego senza colpa, paura o condanna.



Non riesco a visualizzare lo Spirito Santo come una persona, quindi come faccio a seguire il Corso?

D: So che è imperativo pensare allo Spirito Santo (o a Gesù) come ad una persona reale che ti ama. E questo sembra essere in linea con il linguaggio del Corso. D’altra parte, con certe rare eccezioni, questo non mi viene come qualcosa di naturale, e ci viene anche insegnato che lo Spirito Santo e Dio sono in realtà metafore dell’unità. Trovo anche che il linguaggio confonde perché definendo lo Spirito Santo come una persona sembrerebbe aumentare il senso di dualità (sé verso non sé) anziché eliminarlo. Perché non si può pensare allo Spirito Santo come ad una ispirazione superione, come all’amore incondizionato, o come ad una comprensione che viene quando si è ricettivi, tramite qualsiasi mezzo che sia utile e naturale per me? Insistendo sul fatto che Egli sia una persona, spesso mi trovo scoraggiato perché penso: io non ci credo, lo Spirito Santo non è una persona. Concordo che è di grande conforto e molto potente sentire la presenza di Gesù. Ma questa è una rara esperienza per me. Metto giù il Corso per settimane.

R: Il percepire Gesù o lo Spirito Santo come una persona va inteso come un modo utile per rendere reale per noi la sua presenza. Noi siamo profondamente attaccati alla nostra identità di corpi: non solo corpi fisici, ma corpi emozionali, psicologici ed intellettuali, nei quali i nostri pensieri, le nostre immaginazioni, fantasie e credenze assumono grande importanza.
Sappiamo che Gesù e lo Spirito Santo non sono persone. Sappiamo che coloro che abbiamo amato e che sono morti non hanno più i corpi che indossavano quando vivevano tra noi. Questo non ci impedisce di ricordarli come erano per noi. Di fatto, teniamo loro fotografie per ricordare l’amore che condividevamo con loro. Le fotografie sono simboli, Gesù e lo Spirito Santo in quanto persone sono simboli.

Effettivamente noi non siamo corpi, e Gesù non sta parlando all’individuo che si identifica con un corpo. Nel rivolgersi alla mente della Figliolanza, il Corso usa dei simboli (parole ed immagini) per adattare le nostre errate credenze in merito a noi stessi.
Esso si riferisce allo Spirito Santo come a “Lui” (una persona) Che simboleggia la parte della mente che conserva il ricordo dell’Amore di Dio. Gesù fa riferimento a se stesso come ad una persona: “Io insegnerò con te e vivrò con te se tu penserai con me … (T.4.I.6:3)”. Ci invita persino a vederlo come un corpo: “Se ti può essere d’aiuto, pensa che io ti tengo per mano e ti guido. E ti assicuro che questa non sarà una futile fantasia” (L.pI.70.9:3,4). La sola cosa importante è che noi prendiamo a cuore l’invito di Gesù in qualsiasi forma sia la più significativa: “Permetti alla mia relazione con te di essere reale per te e permettimi di portare realtà al tuo modo di percepire i tuoi fratelli” (T.17.III.10:2).

Come sempre, nel praticare il Corso, guardiamo tutto ciò di cui facciamo esperienza come un riflesso della scelta della mente in favore dell’ego o in ricordo dell’amore (Spirito Santo). Ogni fastidio, confusione o irritazione può solo venire dalla scelta di ascoltare il sistema di pensiero dell’ego. Come resistenza al suo messaggio, tutti mettono giù il libro per periodi di tempo. Non importa se per alcuni minuti, settimane o anni.

Ciò che importa è riprenderlo nuovamente, il che riflette la decisione della mente di ascoltare lo Spirito Santo. Anche se fai esperienza della presenza di Gesù solo per un istante, anche se molto raramente, questo è sufficiente per dirti che lui c’è. Questo è tutto ciò che abbiamo bisogno di sapere, perché l’amore è giunto, essendo stato scelto dalla mente che ricorda.

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