RIFIUTO

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Laura
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RIFIUTO

Messaggio da Laura » 12 dicembre 2020, 15:31

buongiorno in questi giorni, più vado avanti con gli esercizi, più faccio fatica nel ricordarmi le frasi da ripetere durante la giornata, inoltre è scattato quasi un rifiuto per certi esercizi soprattutto il 75 " La luce è venuta. ho perdonato il mondo" mi viene proprio da chiudere il libro e lasciar perdere… cosa fare? lasciar perdere o continuare nonostante le resistenze? questo genera conflitto …. sinceramente non so più nulla è come se mi mancasse la terra sotto i piedi...è una sensazione strana che non so come descrivere... come faccio a dire una frase del genere quando so che non è vero che ho perdonato? quando il nervosismo è ancora più forte di prima?
Grazie

Mario Zanoletti
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risposta SUL RIFIUTO

Messaggio da Mario Zanoletti » 12 dicembre 2020, 17:53

Duong Quoc Dinh Tutt'Art@ (3).jpg
Ciao Laura.

Ed eccoci di nuovo nel famoso incontro con l'ego.
Benvenuta nella schiera di chi inizia a sentire la sua voce rabbiosa che ulula contro la verità.
La confusione fa parte del percorso di coloro che studiano il Corso. E' inevitabile che si provino determinati sentimenti di rifiuto di proseguire lo studio. Va ricordato che la struttura del Testo è apparentemente contraddittoria, per questo risulta di difficile comprensione. Questa modalità di scrittura è volutamente stabilita da Chi ha dettato il contenuto.

Non c’è dubbio che questo sia un viaggio difficile e che ci saranno periodi di disagio durante il processo di lasciar andare il nostro investimento nel sistema di pensiero dell’ego. Infatti Gesù afferma che è probabile che quattro dei sei periodi dello sviluppo della fiducia - che egli descrive nel manuale - vengano sperimentati come disagevoli (M.4.1).

Inoltre c’è molto nel Corso sulla paura, e persino terrore, che emerge dall’andare all’interno a guardare il nostro ego.
Il sistema di pensiero dell’ego non è carino: dall’inizio alla fine è un’espressione di odio, assassinio, sacrificio, vittimismo, specialezza e giudizio.
Ma ci viene detto, pagina dopo pagina, che si basa tutto sull’errata credenza che possiamo essere separati da Dio e crocifiggere Suo Figlio, e che lo abbiamo fatto.
La verità, tuttavia, è che non ci siamo mai separati e non potremmo mai separarci dalla nostra Fonte, e questo è il motivo per cui la nostra sola responsabilità è accettare l’Espiazione per noi stessi (T.2.V.5:1), cosa che possiamo fare solo nel contesto delle nostre ordinarie esperienze quotidiane che ci riflettono di rimando l’insegnante che abbiamo scelto nelle nostre menti (T.21.in).
Così Gesù ci dice: “Nessuno può sfuggire alle illusioni a meno che non le guardi, perché il non guardarle è il modo per proteggerle. Non c’è bisogno di rifuggire le illusioni, perché esse non possono essere pericolose. … insieme abbiamo la lampada che lo disperderà [il sistema di pensiero dell’ego] … dobbiamo dapprima guardarle per vedere al di là di esso, dal momento che lo hai reso reale. Insieme disferemo tranquillamente questo errore, poi guarderemo, al di là di esso, la verità (T.11.V.1:1,2,3,5,6).

Una parte indispensabile del nostro processo in quanto studenti di Un corso in miracoli è ricordare che l’ego di per sé non ha alcun potere, ma solo quello che le nostre menti gli danno.
Guardare le manifestazioni del nostro ego con lo Spirito Santo (parte della Mente che sa dare la Risposta) ci aiuterà a ricordarlo e pertanto impareremo a non prenderlo così seriamente, cosa che facciamo ogni qualvolta giudichiamo noi stessi o gli altri per avere un ego. Se ci fosse un avvertimento all’inizio delle lezioni del libro degli esercizi, Gesù direbbe che l’ego è reale e che entrare in contatto con esso potrebbe essere pericoloso.
Ma questo va direttamente contro qualsiasi cosa egli dice riguardo all’ego e a come dovremmo approcciarlo. Egli ci insegna che l’ego non ha sostanza e che è solo una credenza sbagliata su noi stessi a cui ci stiamo aggrappando. La sua continua enfasi è avere fiducia che lui – Gesù – ci guida, essere gentili, dolci e pazienti con noi stessi come lui lo è con noi, e non forzarci a lavorare su qualsiasi che sia troppo temibile.
L’opportunità di imparare una lezione di perdono ci sarà sempre, e siccome lui non crede che il tempo sia reale, non ci mette mai sotto pressione perché impariamo le nostre lezioni entro un certo lasso di tempo. Se emuliamo la sua guida gentile con noi stessi e con gli altri, ci faremo strada attraverso i momenti problematici e a lungo andare staremo bene.
Se tuttavia, come capita talvolta, questo processo risveglia delle “cose” che sono sperimentate come soverchianti, allora la cosa dolce e gentile da fare sarebbe cercare aiuto da un terapeuta gentile e poi ritornare al processo del Corso quando sei più stabile emozionalmente.


Molti studenti trovano che l’abbondanza di parole del Corso li confonde. La sensazione è che sembrano non andare da nessuna parte.

Il suggerimento è che si può usare il Corso molto efficacemente andando quietamente oltre le parole all’Amore che le ispira e restando semplicemente con questo. Questo, dopo tutto, è l’obiettivo del lavoro di ogni studente con il Corso. Le parole non sono ciò di cui esso tratta, come ci ricorda Gesù: “Le parole sono solo simboli di simboli. E quindi sono doppiamente lontane dalla realtà” (M.21.1:9,10). È anche importante non essere turbata dal fatto che non fai ancora esperienza dell’Amore di Dio. Lottare duramente per sperimentare l’Amore rinforza la rivendicazione dell’ego che Esso non sia presente dentro di te.

Tutti abbiamo menti scisse: tutti siamo sia attratti da quell’amore anche se terrorizzati da Esso, perché sappiamo che in Sua Presenza la nostra individualità e la nostra auto consapevolezza scomparirebbero (come una goccia nell'Oceano). Sappiamo che il nostro falso sé è un’interferenza alla nostra consapevolezza della presenza dell’Amore, ma parte di noi non vuole lasciarlo andare per paura. Essere turbati semplicemente rende l’ego ancora più reale.
È meglio riconoscere quietamente che parte di te ha ancora paura e va bene così.
Non combattere contro di essa e non giudicarti per questo.
La dolcezza e la gentilezza verso te stessa sono un modo molto utile di accettare l’Amore che è sempre presente nella tua mente.

Il percorso di Un corso in miracoli è comprendere come non prendere seriamente l’ego.
Esso si disperde con un dolce sorriso, il sorriso della calma rassicurazione che l’ego non ha alcun potere di cambiare la realtà: e la realtà è Amore.
Le urla rauche dell’ego svaniranno nel suo stesso nulla man mano che gradualmente imparerai a prendere l’ego meno seriamente. “La parte [di te] che ascolta la voce che parla per Dio è calma, sempre a riposo e totalmente certa. È davvero la sola parte che esiste veramente” (L.pI.49.2:1,2).

Se senti che possa essere utile, non c’è niente di sbagliato nel consultare qualcuno, di tua fiducia che sia gentile, che ti aiuti ad affrontare le tue preoccupazioni e le tue ansie. Molte volte questa forma di aiuto si armonizza bene con i nostri sforzi per liberarci dai blocchi nelle nostre menti.

Ti ricordo che utilizzare, con un terapeuta preparato e amorevole, la Tecnica Metamorfica è di grande aiuto per superare gli ostacoli che si presentano durante il cammino sul sentiero del Corso. Puoi utilizzare altre tecniche che ritieni valide e serie.

Genericamente parlando, si può dire che la Voce dello Spirito Santo sia sempre quieta, gentile e pacifica e che quindi le esperienze inquietanti vengano sempre dall’ego. L’intensità di queste esperienze rifletterebbe l’intensità della propria paura e resistenza.

Abbiamo tutti una tremenda paura di risvegliarci dal sogno, ma è quasi totalmente inconscia.
La nostra decisione di studiare Un corso in miracoli simboleggia la nostra scelta di risvegliarci e di lasciar andare l’ego come nostro insegnante, ma la nostra paura non si volatilizza improvvisamente grazie a questa decisione (sebbene di principio potrebbe).

Gli schermi difensivi che ci stavano proteggendo dalla nostra paura incominciano ad indebolirsi e allora la paura inizia a salire in superficie, prendendo varie forme e con diversi gradi di intensità. Abbiamo deciso di sotterrarla e poi di mantenerla sotterrata perché la sperimentavamo come soverchiante, avendo scelto di ascoltare i segnali d’allarme dell’ego secondo cui saremmo stati brutalmente puniti e poi distrutti se mai fossimo tornati indietro ed avessimo chiesto a Dio di accettare il nostro ritorno.

L’idea è di imparare che il solo potere che la paura abbia è quello che noi le abbiamo dato, sebbene non abbiamo alcuna consapevolezza di averla fatta noi.
E’ semplicemente il risultato del nostro esserci identificati con l’ego e di aver poi dimenticato di avere una mente con il potere di capovolgere quella decisione.
Dobbiamo rispettare la profondità di questa paura che si manifesta con un rifiuto: tuttavia non dobbiamo negarla, scappare da essa o affrontarla come se fosse un nemico da sconfiggere.
Dobbiamo solo ricordare di essere gentili con noi stessi e di assicurarci di fare a livello comportamentale qualsiasi passo sia in nostro potere per alleviare l’ansia quando inizia a soverchiarci.
Guardarla con Gesù è il modo in cui incominciamo a lasciar andare la nostra credenza nella sua realtà.
Sono convinto che il percorso di studi del Corso diventa più "accettabile" quando lo si fa in gruppo (anche se è un Corso autodidatta). In gruppo ci si confronta, ci si sostiene, e contemporaneamente si inizia a vivere la comunione d'intenti amorevolmente, senza giudizio sapendo che ognuno vive un sogno. Come una madre amorevole accoglie le paure del figlio dopo un brutto sogno, così noi tutti possiamo accogliere e coccolare chi ha momentaneamente degli incubi. Impariamo ad amare.......

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