Quale sarà la mia esperienza dopo la morte del mio corpo?

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Mario Zanoletti
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Quale sarà la mia esperienza dopo la morte del mio corpo?

Messaggio da Mario Zanoletti » 3 gennaio 2022, 16:59

Quale sarà la mia esperienza dopo la morte del mio corpo?

Se è stato l’ego ad inventare il concetto di aldilà e non accade nulla quando il corpo muore, dal momento che non ha mai vissuto, la mia domanda è: non trovandomi ancora nel mondo reale e identificandomi quindi con il sé che penso di essere, quale sarà la mia esperienza dopo la "morte" del mio corpo?

R: Quando il corpo muore, la persona con la quale ti identifichi come corpo non sembrerà più esistere.
Se la mente non è guarita in quel momento, il pensiero di separazione che si identificava con quel corpo, continua come pensiero.
Siccome la mente non è contenuta nel corpo, non cambia con la morte del corpo.
Cambia solo quando sceglie lo Spirito Santo invece della separazione.
È questa scelta che alla fine disfa la separazione e ci porta a risvegliarci dal sogno di morte dove i corpi sembrano vivere e morire.
Fintanto che la mente sceglie di credere nel pensiero di separazione, questo pensiero, assieme alla colpa che inevitabilmente lo accompagna, verrà proiettato all’esterno in qualche forma corporea (fisica, esoterica, di energia, ecc.).
Il risultato è l’esperienza continuativa del ciclo di nascita-morte-rinascita, fino a che non verrà fatta una scelta differente nella mente. La mente, pertanto, è il luogo dove avviene l’azione, e l’unica azione è scegliere.

Mentre rimaniamo addormentati nel sogno, il nostro unico scopo o obiettivo, sia nel corpo che fuori dal corpo, è quello di imparare a fare un’altra scelta. Pertanto, per rispondere più direttamente alla tua domanda, la tua esperienza dopo la morte del corpo sarà la stessa di adesso: imparare a scegliere.

In Un Corso in Miracoli, Gesù ci dice che stiamo sempre imparando, perché stiamo sempre insegnando: "…insegnare è imparare …l’insegnamento è un processo costante: procede in ogni momento del giorno e continua persino nei pensieri del sonno" (M.in.1:5, 6).
Potremmo pertanto parafrasare: "l’apprendimento continua anche dopo la morte del corpo".
La cosa importante che Gesù ci sta insegnando è che non siamo corpi, ma mente con il potere di scegliere.


Dove va la mente quando il corpo muore?

D: I fratelli che, attraverso la morte, diventano non più identificati con il proprio corpo, dove vanno fino a che ritornano di nuovo, per avere l’opportunità di scegliere correttamente?

R: L’apparente morte del corpo non significa necessariamente che qualcuno ha scelto di non identificarsi con esso. È solo quando la mente sceglie di identificarsi pienamente con la verità di chi siamo in quanto innocente Figlio di Dio che l’identificazione con il corpo viene messa da parte: "Quando il tuo corpo, il tuo ego e i tuoi sogni saranno svaniti, saprai di essere eterno. Forse pensi che questo si compia per mezzo della morte, ma nulla si compie per mezzo della morte, perché la morte non è niente. Tutto si compie per mezzo della vita, e la vita è della mente e nella mente" (T.6.V.A.1:1,2,3).

Siccome la mente non è nel corpo, non va da nessuna parte quando il corpo muore. La parte della mente che si era identificata con un particolare corpo per un certo periodo di tempo, continua nel suo “stato mentale” che, ovviamente, non è un luogo. La mente non ha bisogno di un corpo per scegliere correttamente. Infatti, se davvero scegliesse correttamente, non avrebbe per niente bisogno di un corpo, in quanto scegliere di identificarsi con il corpo è, in primo luogo, una scelta sbagliata.

Uno degli obiettivi importanti di Un Corso in Miracoli è quello di insegnarci che noi siamo mente, non corpi. La mente è dove avviene tutta l’azione; e la sola "azione" è scegliere. Siccome la mente non ha bisogno di un corpo per scegliere, non c’è alcun cambiamento nell’attività della mente quando il corpo “muore”. Il corpo è semplicemente l’effetto apparente della scelta sbagliata della mente di credere che il pensiero di separazione sia reale. Il corpo non fa nulla. "Il corpo non muore più di quanto non possa sentire. Non fa nulla…Non è niente" (T.19.IV.C.5:2,3,5).

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