Perché i concetti di Un corso in miracoli sono così complessi? e le risposte tanto elaborate?

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Mario Zanoletti
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Perché i concetti di Un corso in miracoli sono così complessi? e le risposte tanto elaborate?

Messaggio da Mario Zanoletti » 6 giugno 2021, 11:06

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Perché i concetti di Un corso in miracoli sono così complessi e le risposte tanto elaborate?

R: Il Corso deve venirci incontro dove siamo, e dove siamo è in un mondo che è molto complesso.
Ma questo perché il nostro mondo proviene da un sistema di pensiero molto complesso, il sistema di pensiero che domina la nostra mente.
Pertanto, se Gesù deve essere in grado di aiutarci, il contesto dei suoi insegnamenti deve essere questa immensa complessità sia del nostro mondo esterno che del nostro mondo interiore. Questo è quello che intende quando dice: “Questo corso rimane all’interno della struttura dell'ego, dove è necessario” (C.in:3:1). Complessità è il nome del gioco dell’ego, ci dice nel testo (T.15.IV.6:2). I suoi insegnamenti devono riguardare questa complessità per poterla disfare.

Così, quando incominciamo ad affrontare il Corso, può sembrare davvero ( sembrare ) disperatamente complesso, ma, ripeto, questo perché ci viene incontro dove siamo. Il suo scopo, però, è condurci fuori da quella complessità alla “semplicità della salvezza” (T.31.I), quando finalmente ci renderemo conto che “ciò che è falso è falso e ciò che è vero non è mai cambiato” (L.pII.10.1:1). Questa è la semplice verità, nascosta dietro la vasta complessità sia del sistema di pensiero dell’ego nella nostra mente e del mondo che ne è derivato.



[color=#000040]D - Ho sentito e letto da qualche parte che il Corso non è per tutti ed alcune autorità del Corso sono arrivate persino a dire che è destinato ad un pubblico più intellettuale/istruito. Trovo questa affermazione molto pericolosa. Queste dichiarazioni sono vere o non sono altro che una forma di ricerca della salvezza attraverso la separazione, nonché un desiderio di creare un livello di specialezza all’interno di un particolare demografico, vale a dire quelli abbastanza istruiti per capire, comprendere e vivere il Corso? Come riconciliare queste affermazioni con l’affermazione del testo: “Tutti sono chiamati”?[/color]

R: Assolutamente tutti possono trarre beneficio dal Corso.
Non è necessario essere intellettuali per imparare da esso ed utilizzarlo come percorso spirituale.
Ciò nondimeno è chiaro che è scritto ad elevato livello intellettuale con concetti metafisici, teologici, e psicologici sofisticati integrati nell'insegnamento attraverso i tre libri.
Quindi, un lettore/studente che non sia intellettualmente incline e non abbia delle basi in questi campi incontrerebbe difficoltà nel capire buona parte del materiale.
Tuttavia, questo non significa che tale persona non possa essere aiutata dalla lettura del libro e dal fare le lezioni del libro degli esercizi.
Se come conseguenza la persona riesce ad essere più gentile, più amorevole e rassicurata dall’Amore di Dio, e meno adirata, depressa, e paurosa, allora lo scopo del Corso è stato raggiunto. D'altra parte, ci sono state tante persone molto istruite che non sono state assolutamente capaci, per varie ragioni, di relazionarsi al Corso. Troveranno un altro percorso più adatto ai loro bisogni ed alle loro inclinazioni.
Così, dire che il Corso non sia per tutti non è dire che esclude deliberatamente della gente.
Il Corso dice di per sé che è soltanto uno fra le molte migliaia di altre forme del corso universale (M.1.4). Non deve essere per tutti. Alcune religioni hanno sostenuto di essere la sola vera religione, il solo modo per riconciliarsi con Dio. Un Corso in Miracoli non fa questo. Anzi, l’implicazione in tutto il Corso è che ognuno alla fine troverà una via che lo condurrà a Dio. Non è obbligatoriamente questa.

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