Il corso funziona davvero se ci lavori e sorridi?

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Il corso funziona davvero se ci lavori e sorridi?

Messaggio da Silvia Bondioli » 10 gennaio 2023, 17:00

Il Corso funziona davvero, se ci lavori e sorridi?
D:Recentemente mi sono trovata a provare molta paura riguardo questo Corso: mi sentivo bloccata e mi giudicavo. Tu mi hai detto di ricordare di non prenderlo seriamente. Come possiamo essere seri riguardo la pratica giornaliera del perdono e allo stesso tempo non prenderlo seriamente?

R:Beh, la pratica giornaliera sta davvero nel non prenderlo seriamente. Il principio sta in quella frase alla fine del Capitolo 27, “Nell’eternità, dove tutto è uno, si insinuò una minuscola, folle idea, della quale il Figlio di Dio si è dimenticato di ridere.” Il problema non è l’ego—il che significa che non lo è nessuno dei problemi che una persona crede di avere- né la difficoltà che una persona pensa di avere con il Corso. Il problema sta nella reazione ad esso. L’idea di non prenderlo seriamente o di imparare a riderci non significa che lo si minimizzi o lo neghi o fai finta che non sia avvenuto, ma che riconosci che il problema non è mai la forma. Il problema è sempre la decisione della mente.
Qualsiasi cosa tu faccia durante il giorno, sia in relazione al Corso o a qualsiasi altra cosa della tua vita, la chiave sta sempre nel riportare tutto al potere decisionale della mente. Il problema non è l’ego o il suo esprimersi nel pensiero o nel comportamento, né ciò che sta nel perimetro della mente sbagliata, perché come potrebbe, un’illusione, costituire un problema? Nemmeno ciò che il Corso chiama Spirito Santo, che è semplicemente il modo di pensare della nostra mente corretta o la sanità mentale, costituisce la risposta. La risposta sta nello scegliere la mente corretta proprio come il problema sta nello scegliere l’ego. È su questo punto che la gente si confonde.
La chiave sta sempre nel ricondurre tutto al potere di scegliere della mente, non nel portarlo a Gesù o allo Spirito Santo come se fossero delle figure magiche. Il problema sta semplicemente nella scelta tra il voler rimanere nel sogno o il volersi risvegliare da esso. Pertanto perfino quando qualcuno sta passando un brutto periodo con il Corso o in una relazione o per una malattia o per qualcosa che sta accadendo nel mondo, non è ciò che sembra. Il problema non è mai esterno. La pratica sta sempre nel riportare il problema alla mente da dove lo abbiamo proiettato.
Molte volte dico che Gesù non sopporta gli studenti del Corso, sai perchè?
Non sopporta loro serietà. Qualche volta anch’io dico che se leggi il Vangelo in esso mai, dico mai, si afferma che Gesù ridesse. Mai si afferma che sorridesse. Lo si descrive nell’atto di arrabbiarsi, di piangere. In definitiva il Gesù della Bibbia non è il Gesù del Corso. Il Gesù del Corso sorride sempre. Ma lo fa in un certo senso, e qui sta il punto. Quando dico, in parte scherzando, che è la serietà che mostrano gli studenti del Corso, la serietà nei confronti del Corso, che li porta a giudicare le altre persone, giudicare gli altri studenti del Corso e gli altri insegnanti del Corso. È ciò che li porta a dire cose così scortesi a persone che sono malate - considerando che “la malattia è una difesa contro la verità”- cose che tendono ad essere così insensibili.
Ho probabilmente citato, nel corso di più 35 anni di insegnamento, quella frase del testo riguardante l’aver dimenticato di ridere, più di qualsiasi altra frase, perché lì sta il problema. Affermo inoltre che il peccato, la separazione, l’ego non possono costituire il problema, perché come potrebbe un’illusione essere un problema? Se le persone riuscissero a riconoscerlo e poi lo applicassero generalizzandolo a qualsiasi cosa durante la loro giornata, tutto cambierebbe. Ecco cosa c’è tra le righe della frase: “Non cercare di cambiare il mondo, scegli di cambiare la tua mente riguardo ad esso.” Come potrebbe un mondo inesistente essere il problema?
L’errore che alle volte fanno le persone, dopo avermi sentito dire qualcosa del genere, è quello di diventare persone insensibili e che non pongono attenzione a nulla, ma non significa assolutamente una cosa del genere. Sapere veramente che il mondo non esiste ti permette di essere la persona più gentile, più sensibile, più attenta agli altri e amorevole possibile. Perché non ti lasci più agganciare da nulla e quindi l’amore automaticamente fluisce attraverso di te e prende qualsiasi forma sia la più utile. Questo non significa che non entri più in relazione con il mondo, ma che ti relazioni senza bisogni o specialezza e basandoti solo sull’amore.
Quindi mentre stai seduto e guardi, ad esempio, i risultati elettorali e puoi provare vera compassione.
Beh, ovviamente puoi guardare quanto tutti prendano la cosa seriamente, compresi i commentatori, e ti rendi conto che tutti mentono e che siamo tutti la stessa cosa, indipendentemente da quale parte della barricata ci troviamo e questo è il motivo per cui nulla mai cambia.

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