STEP 25- 26 -27

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Mario Zanoletti
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STEP 25- 26 -27

Messaggio da Mario Zanoletti » 10 febbraio 2021, 15:31

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In questo nostro percorso insieme abbiamo cercato di imparare a guardare i nostri pensieri, concentrandoci sugli errori che eventualmente avevamo fatto lungo la strada.

Questa è l’essenza dell’insegnamento del corso: guardare l’ego nella nostra mente senza giudizio né colpa.
E guardandolo senza attacco, ossia senza giudicarlo e senza aggiungere la colpa, lo stiamo dando allo Spirito Santo (Maestro, Guida interiore, Spirito di vita) perché lo giudichi per noi e giudicandolo lo disfi. Quindi, abbandonare la voce dell'ego ("io", mente scorretta), per rivolerci alla voce dello Spirito o Sé.

Perché questo non è un corso per imparare l’amore, ma per disfare l’ego.

Il corso non si prefigge di insegnare il significato dell’amore, poiché esso trascende ciò che può essere insegnato.
Si prefigge, tuttavia, di eliminare i blocchi alla consapevolezza della presenza dell’amore, che è la tua eredità naturale.
(T.In.1:6-7)


"L’uomo ha costruito dentro di sé delle immagini come barriera di sicurezza – immagini religiose, politiche e personali, che si manifestano come simboli, idee, credenze. Il fardello di queste immagini domina il pensiero dell’uomo, le sue relazioni e la sua vita quotidiana. Queste immagini sono la causa dei nostri problemi, in quanto dividono l’uomo dall’uomo. La sua percezione della vita è modellata dai concetti già stabiliti nella sua mente. Il contenuto della sua coscienza costituisce la sua intera esistenza. L’individualità è il nome, la forma, la cultura superficiale che egli acquisisce dalla tradizione e dall’ambiente. L’unicità dell’uomo
non risiede nel superficiale ma in una completa libertà dal contenuto della sua coscienza, che è comune all’umanità intera. L’uomo non è quindi un individuo.
La libertà non è una reazione, non consiste nel poter scegliere. Siccome può scegliere, l’uomo crede di essere libero. La libertà è pura osservazione senza alcuna direzione, senza la paura legata a premi e punizioni. La libertà non ha motivazione; la libertà non è alla fine dell’evoluzione dell’uomo, ma sta nel primo passo della sua esistenza. Osservando, si comincia a scoprire la mancanza di libertà. La libertà va trovata nella consapevolezza senza scelta della nostra vita e delle nostre attività quotidiane.

Il pensiero è tempo; il pensiero nasce dall’esperienza e dalla conoscenza, che sono inseparabili dal tempo e dal passato.
Il tempo è il nemico psicologico dell’uomo. Le nostre azioni si basano sulla conoscenza e quindi sul tempo, perciò l’uomo è sempre schiavo del passato.
Il pensiero sarà sempre limitato e per questo viviamo in conflitto e lotta costanti. Non esiste l’evoluzione psicologica.
Quando l’uomo diventa consapevole del movimento dei propri pensieri, vede la divisione fra pensatore e pensiero, fra osservatore e osservato, fra colui che sperimenta e l’esperienza.
Scopre che questa divisione è un’illusione.
Solo allora c’è pura osservazione, che è insight senza alcuna ombra del passato o del tempo. Questo insight senza tempo produce una profonda e radicale mutazione nella mente.
La negazione totale è l’essenza del positivo. Quando c’è la negazione di tutto quello che il pensiero ha generato psicologicamente, solo allora c’è amore, che è compassione e intelligenza. Al contrario, state guardando nella coscienza del mondo, che siete voi.
"(K.)

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Continuiamo il nostro viaggio a ritroso, passo dopo passo, verso Casa evitando le trappole dell’ego.
Iniziamo trattenendoci per qualche step sul senso dell’impegno che stiamo realizzando insieme.

L’obiettivo di questi piccoli spunti di riflessione è quello di mettere in evidenza le eventuali trappole che l’ego ci tende e nelle quali rischiamo di cadere man mano che cerchiamo di apprendere il Corso e di applicarne i principi nella nostra vita.

Perché - come dice sempre Kenneth - se l’ego non riesce ad impedirci di fare il corso, cercherà in ogni modo di farlo con noi!

In sostanza attraverso queste riflessioni cerchiamo di applicare al meglio il metodo di indagine che il corso ci suggerisce e che ripete costantemente nel corso dei 3 volumi: guardare i nostri pensieri senza giudizio né colpa.

Incominciamo con il riflettere su uno dei brani che, con attenta lettura, spiega meglio questo processo:

Nessuno può sfuggire alle illusioni a meno che non le guardi, perché il non guardarle è il modo per proteggerle.
(T.11.V.1:1-2)


Non possiamo sfuggire alle illusioni - “le urla rauche e i deliri senza senso dell’ego” (T.21.V.1:6) - se non le guardiamo, perché l’ego ci spinge costantemente a nasconderle mediante i meccanismi difensivi gemelli della negazione e della proiezione, allo scopo di impedirci di vedere cosa vorrebbe fare di noi.
Dunque il “non guardare le nostre illusioni” è il modo in cui l’ego le protegge e nello stesso tempo protegge sé stesso, mentre il “guardarle” è il modo principe per disfare l’ego.

Leggiamo ancora:
Le “dinamiche” dell’ego saranno la nostra lezione per qualche tempo, poiché dobbiamo dapprima guardarle
per vedere al di là di esso, dal momento che lo hai reso reale.
Insieme disferemo tranquillamente questo errore, poi guarderemo, al di là di esso, la verità
(T.11.V.1:5-6)


Per poter vedere al di là dell’ego, verso la verità, bisogna prima guardare l’ego, ossia l’errore, la “piccola folle di idea di separazione” (T.27.VIII.6:2) che si annida nei nostri pensieri malati.
Non è possibile vedere la verità se prima non vediamo l’ego in azione nella nostra mente.
Solo guardandolo possiamo permettere allo Spirito Santo nella nostra mente di disfarlo, perché siamo stati noi a renderlo reale, ossia a credere che fosse vero!

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