STEP 36-40

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Mario Zanoletti
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STEP 36-40

Messaggio da Mario Zanoletti » 6 giugno 2021, 10:55

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STEP -36-
Abbiamo visto la volta scorsa che il primo meccanismo con cui l’ego difende il suo sistema di pensiero è evitare la colpa spingendo fuori dalla nostra consapevolezza la decisione che l’ha prodotta, e che per farlo adotta una strategia molto potente: la negazione.
In sostanza, obbedendo alla voce dell’ego che strilla prepotentemente nella nostra mente neghiamo, ossia ci rifiutiamo di guardare, la credenza nella separazione. Riprendendo un esempio fatto in precedenza (T.11.VIII.13), il corso ci invita gentilmente a riportare in superficie quanto avevamo precedentemente negato:

Ricorda ciò che è stato detto a proposito delle percezioni spaventose dei bambini, che li terrorizzano perché non capiscono.
Se chiedono l’illuminazione e la accettano, la loro paura svanisce.
Ma se nasconderanno i loro incubi, li manterranno.
E’ facile aiutare un bambino incerto, perché riconosce di non capire cosa significano le sue percezioni. Ma tu credi di capire le tue.
Bambino mio, stai nascondendo la testa sotto al coltre delle pesanti coperte che ti sei messo addosso. Stai nascondendo i tuoi incubi nell’oscurità della tua falsa certezza e rifiuti di aprire gli occhi e di guardarli.
Togli le coltri e guarda ciò che temi. Solo ciò che prevedi ti spaventerà, perché la realtà del nulla non può spaventare. Non rimandiamo, perché il tuo sogno di odio non ti lascerà senza aiuto, e l’Aiuto è qui.

(T.12.II.4:1-7, 5:2-4)



STEP -37-
Il secondo strumento difensivo che l’ego adotta per impedirci di guardare i nostri pensieri è la proiezione.
Leggiamone il significato nel Glossario UCIM:

LA PROIEZIONE
Mente sbagliata: rinforza la colpa spostandola in qualcun altro, attaccandola lì e negandone la presenza in noi stessi; è il tentativo di spostare la responsabilità della separazione da noi stessi agli altri.

Come abbiamo già visto a proposito della negazione, la causa della proiezione è la decisione di sperimentarsi separati, ossia quella decisione di credere nella minuscola folle idea che è all’origine di tutto il sistema di pensiero della mente sbagliata. (T.27.VIII.6:2-3)
Tuttavia qui l’ego adotta una strategia diversa.
Il modo per nascondere la consapevolezza della colpa è spostarla altrove.
E’ un meccanismo che conosciamo tutti benissimo per averlo sperimentato innumerevoli volte: attaccare qualcun altro proprio per quello di cui segretamente ci accusiamo. Per esempio dare la colpa al traffico quando arriviamo in ritardo, aggredire un famigliare quando siamo stanchi e stressati dal lavoro o attribuire la causa di una malattia a fattori climatici. (Per inciso, la nostra esperienza sarà diametralmente opposta, ossia per esempio penseremo che è il maltempo a causare un raffreddore. Ed effettivamente il maltempo può essere causa, ma soltanto su un corpo, e noi stiamo imparando dal corso che siamo una mente, non un corpo. Ma ne parleremo ancora in futuro…..).
Proiettare la colpa su qualcun altro ci fa sentire meglio per un po’…..ma in seguito il sollievo temporaneo svanisce, e subentra un malessere ulteriore…. E anche questa volta non capiremo perché….


STEP-38-
Abbiamo visto negli step precedenti la genesi della proiezione, la seconda strategia difensiva dell’ego per nascondere in noi l’esperienza devastante della colpa.
Ma in verità negazione e proiezione sono simultanee: la proiezione non può esistere senza la negazione, e la negazione viene rinforzata mediante la proiezione.
E abbiamo visto che nessuna delle due strategie risolve veramente il problema, perché la colpa non viene eliminata, ma semplicemente allontanata dalla nostra consapevolezza.
La negazione, ossia lo sporco nascosto sotto il tappeto, prima o poi provocherà delle conseguenze negative che ci sorprenderanno perché non capiremo di essere stati proprio noi a causarle. E la colpa proiettata sul mondo esterno condizionerà pesantemente il nostro modo di percepirlo.
La proiezione fa la percezione.
Il mondo che vedi è ciò che tu gli hai dato, niente di più…
E’ il testimone del tuo stato mentale, l’immagine esterna di una condizione interna.

(T.21.in.1:1-2, 5)
Dunque vedremo all’esterno di noi quel sistema di pensiero dell’ego che rifiutiamo di vedere al nostro interno.
Ma poi, a causa della negazione, ci dimenticheremo di essere stai noi ad attuare tale proiezione, e crederemo che quanto vediamo sia oggettivo.
Ci sentiremo circondati da nemici- i protagonisti della relazione speciale d’odio- e ci percepiremo vittime di un mondo che siamo stati proprio noi ad inventare con le nostre proiezioni.
Questo diventa un circolo sempre più vizioso…..
L.pI.22.1:4


STEP-39-

Come abbiamo letto precedentemente, la proiezione sul mondo esterno del sistema di pensiero dell’ego, e la contemporanea dimenticanza di avere attuato tale proiezione, sono all’origine di quel meccanismo mentale che il corso definisce “ relazione speciale d’odio”.
In altri termini se non vogliamo guardare i nostri pensieri di colpa, paura, collera, ecc., li proietteremo su qualcun altro che poi percepiremo come se fosse nostro nemico.
Non aver paura di guardare la relazione speciale d’odio,
perché la libertà sta nel guardarla

(T.16.IV.1:1)

Un ulteriore meccanismo difensivo viene attuato con un secondo tipo di strategia mentale, la cosiddetta “relazione speciale d’amore”, inventata dall’ego per nascondere ulteriormente la colpa sotto altri pesanti strati di difese.
Perché la relazione speciale d‘amore, nella quale il significato dell’amore è nascosto, viene intrapresa solo per contrapporsi all’odio, ma non per lasciarlo andare….
La relazione speciale d’amore non vi si può contrapporre,
ma può solo occultarlo e renderlo invisibile.

(T.16.IV.1:3, 6)

Quando parla delle due relazioni speciali- la relazione speciale d’odio e la relazione speciale d’amore- il corso non allude a delle relazioni vere e proprie, ma a degli atteggiamenti malati che stanno dentro la nostra mente sbagliata. Non sono delle relazioni oggettive, ma dei modi di percepire, causati dai nostri meccanismi di proiezione.
Sono dei giochi mentali con i quali cerchiamo di proiettare all’esterno (RSO) e di negare ulteriormente (RSA) l’inesistente ma devastante colpa conseguente alla credenza di esserci separati da Dio.


STEP-40-
Dunque ricapitoliamo: Il nostro ego ci spinge ad adottare due basilari strategie difensive per proteggerci dal devastante ma inesistente senso di colpa causato dal credere nella minuscola folle idea (T.27.VIII.6:2-3), due strumenti paralleli ed inscindibili: la negazione e la proiezione.

Il primo ci porta a non vedere i pensieri che stanno nella mente sbagliata ed il secondo ci porta a proiettarli su un elemento esterno, che fungerà da capro espiatorio. Tutto questo ci illuderà di poter alleviare temporaneamente il nostro dolore, ma non sarà così, perché:
…tutte le difese fanno ciò da cui vorrebbero difendere (T.17.IV.7:1)

Queste due strategie congiunte infatti sono la base delle relazioni speciali, ossia del nostro modo malato di percepire gli altri.
Grazie al meccanismo di proiezione infatti li vediamo come nemici nella relazione speciale d’odio, e come idoli nella relazione speciale d’amore.
E la nostra vita sarà popolata da nemici e da idoli, non perché essi esistano veramente, ma perché noi avremo voluto vederli tali nella nostra mente. Saremo pertanto perseguitati da ombre inesistenti che saremo stati proprio noi ad inventare, e la nostra vita sarà dolorosa perché così avremo voluto.
Il corso ci insegna a disfare questa formidabile barriera difensiva totalmente illusoria in modo molto semplice, ossia attraverso l’esercizio del guardare i pensieri che popolano la nostra mente sbagliata e riconoscerne il costo.
Se guardiamo le proiezioni costanti che facciamo sugli altri, se ci rendiamo conto di quanto ci costano in termini di mancanza di pace, in altri termini se le portiamo alla luce e smettiamo di negarle ci rendiamo conto che il problema non è fuori, ma dentro di noi.
La negazione e la proiezione sono dunque i due principali ostacoli all’indispensabile processo di guardare i nostri pensieri egoici.
In sostanza ce la metteremo proprio tutta per non volerli vedere o per accusare qualcun altro di tutta l’oscurità che si nasconde in noi.

Eppure l’unico modo per lasciar andare l’ego è diventarne consapevoli, guardandolo mentre agisce all’interno di noi.
Osserva attentamente e vedi cosa stai realmente chiedendo.
Sii molto onesto con te stesso in questo,
perché non dobbiamo nasconderci niente l’un l’altro.
Se vuoi realmente provare a fare ciò, hai mosso il primo passo …
(T.4.III.8:1-3)


alla prox.........

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