Un grande puzzle

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Laura
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Un grande puzzle

Messaggio da Laura » 18 gennaio 2021, 12:35

Buongiorno!
Questa mattina pensavo alla Pace a livello mondiale... in un incontro ci hai detto che questo non potrà mai avvenire, che nessun cambiamento potrà essere messo in atto se non cambiamo Mente ... ho “ visto” tutto questo come un grande puzzle... dove Dio o ilCreatore è la cornice sempre lì ferma immutabile e noi siamo tutti pezzi di questo puzzle, ci vediamo separati l’un l’altro ma in Realtà formiamo un unico meraviglioso “ Disegno”.... man mano le Menti vengono guarite più pezzi si inseriscono nel puzzle e piano piano prende “ forma” ( so che nel mondo dello Spirito non c’è forma) ma perché possa essere completato tutti i pezzi devono riunirsi.... quindi l’espiazione può avvenire solo quando tutt’e le menti saranno guarite...è solo allora ci potrà essere davvero Pace nel mondo?
Grazie

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Re: Un grande puzzle

Messaggio da fortimaira@gmail.com » 20 gennaio 2021, 14:18

Mi è familiare questa immagine del puzzle, per cui mi permetto di intervenire, sento vicine le tue riflessioni. Provocatoriamente mi dico...se ci fosse davvero Pace, se il quadro fosse completo, forse non servirebbe il mondo come lo vediamo. E a questo punto mi si intorciglia la mente di solito e l'ego minaccia teneramente di strozzarmi. :)
In questi giorni sto leggendo degli scritti di Gandhi, pensavo proprio di trovarci uno stimolo per guardare la pace da un altro punto di vista. E mi colpisce il fatto che in ogni pagina ripeta ossessivamente che dobbiamo soffrire, portare la nostra sofferenza, offrire la nostra sofferenza con Gioia. Sacrificarci, immolarci, faticare costantemente. Continuo a leggere perchè credo che mi sfugga qualcosa. Nella mia idea Gandhi è un simbolo di pace, ma non trovo pace nelle sue parole. Forse non le interpreto sul piano giusto, forse la distanza temporale e geografica non mi permette di comprendere. Ci vedo altari alla sofferenza, non mi arriva la gioia, che lui sicuramente percepiva. Questa lettura mi ha in qualche modo turbata, forse la pace non è altro che la sintesi tra gioia e sofferenza e necessita di entrambi per manifestarsi? Non riesco a mettere a fuoco questa sensazione. La scrivo perchè sono sicura che dai vostri sguardi riceverò un punto di vista più amplio. Grazie Laura!

Laura
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Re: Un grande puzzle

Messaggio da Laura » 21 gennaio 2021, 13:10

Grazie Maira.... sai questa cosa della sofferenza in questi giorni continua ad uscire... bisogna passare dal dolore dalla sofferenza per essere poi felici.... se siamo qui proveremo sempre dolore ecc ecc ecc. ... il Corso però dice che tutto questo non è necessario...però se siamo qui come si può rimanere immuni a tutto questo? Ehhh ecco l’ego esce e mi confonde😅😅😅
Forse qualcun altro ha le idee più chiare!
Buona giornata😊

Mario Zanoletti
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Re: Un grande puzzle

Messaggio da Mario Zanoletti » 21 gennaio 2021, 17:38

Ciao,
mi intrometto nella vostra amichevole chiacchierata.
Cosa pensasse veramente Gandhi sulla sofferenza non lo so, e mai lo saprò.
Ma so che cosa è per me la sofferenza, dove affonda le sue radici e quale linfa porta al mio cuore.
Nella mia esistenza ho imparato che quando resisto alla sofferenza, quando lotto strenuamente per allontanarla,
essa prende più potere e mi allontano sempre più dagli altri esseri umani, ma anche dalle "cose" che la natura condivide con me.
L'esperienza mi ha portato a comprendere che la sofferenza è una parte di me come l'atto respiratorio (inspirazione/espirazione), dove entrambi i momenti sono importanti perché fonte di vita.
Gandhi sosteneva che "dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo". Bene! Quale cambiamento sono?
La paura della sofferenza è cambiamento?
La paura della vulnerabilità è cambiamento?
Il desiderio di cambiamento è cambiamento?
La presenza dell'"io", del "mio", nelle mie convinzioni religiose e/o politiche è cambiamento?
L'autocontrollo basato sul desiderio di...è cambiamento?
Dire: "io sono questo" è cambiamento?

Sono perfettamente in accordo sul fatto - RIPETO FATTO - NON SOLO SULLE PAROLE, che quando c’è una rivoluzione radicale nella natura stessa del pensiero, del sentire e dell’agire, allora ovviamene ci sarà un cambiamento nella struttura della società.
La sofferenza è una nostra creazione, questo è un FATTO. E mi devo attenere al fatto, non a ciò che "vorrei che fosse".

In questo mondo confuso e brutale, la maggior parte di noi cerca di ritagliarsi (incorniciarsi) una vita privata per conto proprio, una vita in cui poter essere felice e in pace, pur continuando a vivere con le cose di questo mondo. Evidentemente pensiamo che la vita che conduciamo, con la lotta, il conflitto, il dolore e la sofferenza, sia qualcosa di separato dal mondo esterno di miseria e confusione. Pensiamo che l’individuo, il “noi”, il "mio" "io", sia diverso dal resto del mondo con tutte le sue atrocità, guerre, scontri, ineguaglianze e ingiustizie e che tutto questo sia qualcosa di completamente diverso dalla nostra vita individuale. Se non comprendo che le sofferenze del mondo sono le mie stesse sofferenze non sono presente al FATTO che sto creando questo mondo in cui vivo e vivono tutti.

Sono attento al FATTO che Il grande problema del mondo è vostro (Laura, Maira, Silvia, Giulia, Massimo, ecc. ecc. ecc.) e mio o è indipendente da noi?
La guerra è indipendente da voi, da me? I conflitti nazionali, i conflitti all’interno di una comunità, sono indipendenti da voi, da me?
La corruzione, il degrado, la disgregazione morale, sono indipendenti da ciascuno di noi?
In altre parole, siamo direttamente responsabili di questi problemi o non lo siamo? La questione vera è certamente questa, non è così?
Se non vedo questo FATTO, cercherò la risposta in Dio o in Gandhi, o in qualche altro "maestro", ma mai nella mia mente che crea confusione non permettendo di mettere al giusto posto il puzzle che dia senso al quadro della vita.
Un quadro che NON ha CORNICE perché l'incommensurabile non può essere visto come limitazione. Una cornice, pur luminosa che sia, è sempre un limite.
Ecco le mie riflessioni.
Mario

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Re: Un grande puzzle

Messaggio da fortimaira@gmail.com » 26 gennaio 2021, 16:48

Grazie! Non so realmente cosa sia cambiamento, so solo che leggere punti di vista diversi rende più fluidi i miei, li fa crescere. Assumermi la responsabilità del mio sguardo: so che posso farlo, non sempre scelgo di farlo. Lo riesco a fare solo quando mi accorgo della parzialità di un unico punto di vista. Sento che è tutto molto semplice, quando non lo rendo complicato.

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