AVERE UN' IMMAGINE DI SE STESSI SIGNIFICA SOFFRIRE
Inviato: 16 luglio 2021, 17:36
Perché dividere i problemi in grandi e piccoli? Non sono tutti problemi?
Perché li suddividiamo in grandi e piccoli, importanti o insignificanti? Se
fossimo in grado di capire a fondo anche un solo problema, grande o piccolo
che sia, avremmo in mano la soluzione di tutti i problemi. Questa non è una
considerazione retorica. Prendete un problema qualsiasi: la rabbia, la gelosia,
l’invidia, l’odio. Li conosciamo bene. Se, per esempio, esaminate a fondo la
rabbia, senza metterla superficialmente da parte, che cosa succede? Perché ci
si arrabbia? Quando qualcuno vi dice qualcosa di spiacevole, vi offendete,
mentre siete contenti quando vi fanno dei complimenti. Perché vi offendete?
Perché date importanza a voi stessi, vi pare? E perché vi date importanza?
Ognuno ha un’idea, una rappresentazione di se stesso, una immagine di
quello che è, di quello che dovrebbe o non dovrebbe essere. Perché creiamo
un’immagine di noi stessi? Perché non abbiamo mai realmente studiato e
approfondito quello che siamo. Pensiamo che dovremmo essere questo o
quell’ideale, questo o quell’eroe; dovremmo essere di esempio. E ci arrabbiamo
quando viene offesa l’idea che abbiamo di noi stessi. L’immagine di noi stessi ci
consente di non vedere quello che siamo. Ma quando siete capaci di vedere
quello che siete, che è un fatto, nessuno potrà più offendervi. Se siete dei
bugiardi e qualcuno ve lo fa notare, non vi sta offendendo: sta mettendo in
evidenza un fatto. Certo, se vi dicono che siete dei bugiardi, mentre voi fingete
di non esserlo, allora vi arrabbiate e diventate violenti. Noi viviamo sempre in
un mondo ideale, mitico; non viviamo mai nel mondo reale. Per vedere
veramente quello che è, per prendere sul serio familiarità con quello che è,
bisogna smettere di giudicare, di confrontare, di avere paura, di dare
importanza alle proprie opinioni.
IL LIBRO DELLA VITA (J. Krishnamurti)
Perché li suddividiamo in grandi e piccoli, importanti o insignificanti? Se
fossimo in grado di capire a fondo anche un solo problema, grande o piccolo
che sia, avremmo in mano la soluzione di tutti i problemi. Questa non è una
considerazione retorica. Prendete un problema qualsiasi: la rabbia, la gelosia,
l’invidia, l’odio. Li conosciamo bene. Se, per esempio, esaminate a fondo la
rabbia, senza metterla superficialmente da parte, che cosa succede? Perché ci
si arrabbia? Quando qualcuno vi dice qualcosa di spiacevole, vi offendete,
mentre siete contenti quando vi fanno dei complimenti. Perché vi offendete?
Perché date importanza a voi stessi, vi pare? E perché vi date importanza?
Ognuno ha un’idea, una rappresentazione di se stesso, una immagine di
quello che è, di quello che dovrebbe o non dovrebbe essere. Perché creiamo
un’immagine di noi stessi? Perché non abbiamo mai realmente studiato e
approfondito quello che siamo. Pensiamo che dovremmo essere questo o
quell’ideale, questo o quell’eroe; dovremmo essere di esempio. E ci arrabbiamo
quando viene offesa l’idea che abbiamo di noi stessi. L’immagine di noi stessi ci
consente di non vedere quello che siamo. Ma quando siete capaci di vedere
quello che siete, che è un fatto, nessuno potrà più offendervi. Se siete dei
bugiardi e qualcuno ve lo fa notare, non vi sta offendendo: sta mettendo in
evidenza un fatto. Certo, se vi dicono che siete dei bugiardi, mentre voi fingete
di non esserlo, allora vi arrabbiate e diventate violenti. Noi viviamo sempre in
un mondo ideale, mitico; non viviamo mai nel mondo reale. Per vedere
veramente quello che è, per prendere sul serio familiarità con quello che è,
bisogna smettere di giudicare, di confrontare, di avere paura, di dare
importanza alle proprie opinioni.
IL LIBRO DELLA VITA (J. Krishnamurti)