AVERE UN' IMMAGINE DI SE STESSI SIGNIFICA SOFFRIRE

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Silvia Bondioli
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AVERE UN' IMMAGINE DI SE STESSI SIGNIFICA SOFFRIRE

Messaggio da Silvia Bondioli » 16 luglio 2021, 17:36

Perché dividere i problemi in grandi e piccoli? Non sono tutti problemi?
Perché li suddividiamo in grandi e piccoli, importanti o insignificanti? Se
fossimo in grado di capire a fondo anche un solo problema, grande o piccolo
che sia, avremmo in mano la soluzione di tutti i problemi. Questa non è una
considerazione retorica. Prendete un problema qualsiasi: la rabbia, la gelosia,
l’invidia, l’odio. Li conosciamo bene. Se, per esempio, esaminate a fondo la
rabbia, senza metterla superficialmente da parte, che cosa succede? Perché ci
si arrabbia? Quando qualcuno vi dice qualcosa di spiacevole, vi offendete,
mentre siete contenti quando vi fanno dei complimenti. Perché vi offendete?
Perché date importanza a voi stessi, vi pare? E perché vi date importanza?
Ognuno ha un’idea, una rappresentazione di se stesso, una immagine di
quello che è, di quello che dovrebbe o non dovrebbe essere. Perché creiamo
un’immagine di noi stessi? Perché non abbiamo mai realmente studiato e
approfondito quello che siamo. Pensiamo che dovremmo essere questo o
quell’ideale, questo o quell’eroe; dovremmo essere di esempio. E ci arrabbiamo
quando viene offesa l’idea che abbiamo di noi stessi. L’immagine di noi stessi ci
consente di non vedere quello che siamo. Ma quando siete capaci di vedere
quello che siete, che è un fatto, nessuno potrà più offendervi. Se siete dei
bugiardi e qualcuno ve lo fa notare, non vi sta offendendo: sta mettendo in
evidenza un fatto. Certo, se vi dicono che siete dei bugiardi, mentre voi fingete
di non esserlo, allora vi arrabbiate e diventate violenti. Noi viviamo sempre in
un mondo ideale, mitico; non viviamo mai nel mondo reale. Per vedere
veramente quello che è, per prendere sul serio familiarità con quello che è,
bisogna smettere di giudicare, di confrontare, di avere paura, di dare
importanza alle proprie opinioni.

IL LIBRO DELLA VITA (J. Krishnamurti)


Mario Zanoletti
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Re: AVERE UN' IMMAGINE DI SE STESSI SIGNIFICA SOFFRIRE

Messaggio da Mario Zanoletti » 20 luglio 2021, 22:10

C'è una rivoluzione che dobbiamo fare se vogliamo sottrarci all'angoscia, ai conflitti e alle frustrazioni in cui siamo afferrati.
Questa rivoluzione deve cominciare non con le teorie e le ideologie, ma con una radicale trasformazione della nostra mente.
La trasformazione avviene solamente nella piena consapevolezza di ogni movimento mentale in risposta a ciò che la vita propone.
Quando nascono i problemi? Quando non accettiamo ciò che è.
La non accettazione della realtà presuppone il giudizio, la condanna, l'approvazione o la disapprovazione, ecc. Tutto questo limita e crea problemi riducendo l'intelligenza in un labirinto d'ignoranza.
La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare e, la scelta c'è dove c'è confusione.
Molti problemi scaturiscano dal dire che siamo liberi di scegliere, che la scelta significa libertà. Al contrario, direi che la scelta significa una mente confusa, e perciò non libera. Per intendere la Verità bisogna avere una mente molto precisa e chiara; non una mente astuta, bensì capace di vedere senza distorsioni, una mente innocente e aperta. Per questo il Corso inizia con l'affermazione che ha come obiettivo il totale cambiamento del modo di pensare, vivere il miracolo.
Nel contesto del Corso un miracolo è unicamente un cambiamento di percezione dal sistema di pensiero di peccato, colpa e paura dell’ego al sistema di pensiero di perdono dello Spirito Santo.

L.284 - Posso scegliere di cambiare tutti i pensieri che feriscono.

1. La perdita non è più perdita quando viene percepita correttamente. Il dolore è impossibile. Non c’è afflizione che abbia alcuna causa. Qualsiasi sofferenza non è altro che un sogno. Questa è la verità, che inizialmente deve solo essere detta e poi ripetuta molte volte e successivamente essere accettata come vera soltanto in parte, con molte riserve. Poi deve essere considerata sempre più seriamente e alla fine accettata come verità. Posso scegliere di cambiare tutti i pensieri che feriscono. E andrò oltre queste parole oggi, al di là di tutte le riserve per arrivare alla piena accettazione della verità in esse.

2. Padre, ciò che Tu hai dato non può ferire, quindi il dolore e la sofferenza devono essere impossibili. Che io non manchi di aver fiducia in Te, oggi, accettando soltanto come Tuoi doni ciò che è gioioso ed accettando solo ciò che è gioioso come verità. (LEZIONE 284)

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