PASQUA

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Mario Zanoletti
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PASQUA

Messaggio da Mario Zanoletti » 3 aprile 2021, 19:05

Rispondiamo ad una richiesta sul significato della PASQUA, secondo l'insegnamento del Corso.
Con sincero piacere cerchiamo di proporre questa lettura.

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Una settimana è breve e tuttavia questa settimana santa è il simbolo dell’intero viaggio che il Figlio di Dio ha intrapreso. Egli ha incominciato col segno della vittoria, la promessa della resurrezione, che gli era già stata data.
(T-20.I.3:1-2)


Questa è la descrizione che il Corso dà della settimana santa: un viaggio di soli sette giorni che simboleggia tutto il viaggio che l’intera Figliolanza ha compiuto.
E’ iniziato con la promessa della resurrezione, ossia con la completa correzione del sogno di separazione (l’Espiazione), attuata dallo Spirito Santo nell’istante preciso in cui la mente separata ha scelto di credere vera la minuscola folle idea di separazione da Dio (T-27.VIII.6:2).
Una correzione che la mente non ha accettato, scegliendo scioccamente di rimanere nel mondo dell’ego e accettando volutamente la propria crocifissione; l’angosciante percezione del peccato e della colpa. Da essa sono derivate tutte le percezioni conseguenti: la paura della punizione, la rabbia, la depressione, la solitudine, la disperazione e la morte.
Perché la crocifissione è il destino che l’ego riserva sempre a chi lo segue.
Anche se poi ci insegna a proiettare questa crocifissione all’esterno, nel tentativo di liberarcene.
E allora crocefiggeremo gli altri, trasformandoli da fratelli in nemici colpevoli. Crederemo di esserci liberati del nostro dolore ma lo avremo solo aumentato.
E’ questo l’inferno della crocifissione, la morte interiore che l’ego ci ha “donato” per avergli dato retta.

La pena di morte è l’ultimo obiettivo dell’ego, perché esso è fermamente convinto che tu sia un criminale, che meriti la morte, così come Dio sa che meriti la vita. La pena di morte non lascia mai la mente dell’ego, poiché è quello che alla fine ti riserva sempre.
(T-12.VII.13:2-3)


Questa settimana possiamo dunque intraprendere simbolicamente il viaggio di liberazione dall’inferno.
Ci sarà un momento molto doloroso e profondo - simboleggiato dal venerdì santo - in cui potremo vedere fino in fondo il dolore della nostra scelta di rimanere nell’inferno del nostro ego trascinando con noi i nostri fratelli con le nostre proiezioni.

…perché questa è la reale crocifissione del Figlio di Dio
(T-13.III.6:6)

Ma proprio in quel momento di dolore profondo potremo compiere la scelta di perdonare, vedendo che non siamo affatto crocifissi. Smettendo di crocifiggere gli altri sperimenteremo anche la nostra guarigione interiore.

E tuttavia egli non è crocifisso. Qui c’è sia il suo dolore che la sua guarigione, perché la visione dello Spirito Santo è misericordiosa ed il Suo rimedio veloce. Non nascondere la sofferenza alla Sua vista, ma portala lietamente a Lui. Poni davanti alla Sua eterna sanità mentale tutte le tue ferite e lascia che Lui ti guarisca. Non lasciare alcuna traccia di dolore nascosta alla Sua luce e ricerca attentamente nella tua mente qualsiasi pensiero tu possa temere di scoprire. Poiché Egli guarirà ogni piccolo pensiero che hai serbato per ferirti e lo pulirà della sua piccolezza, ripristinandolo alla grandezza di Dio.
(T-13.III.07)


Questa settimana possiamo dunque cercare di scegliere nuovamente, lasciando andare la nostra devozione alla crocifissione, e accettando finalmente quella resurrezione che ci è stata promessa tanto tempo fa. Ma per farlo dobbiamo mettere in discussione la principale difesa che l’ego ha inventato per allentare il dolore della crocifissione, la proiezione, scegliendo al suo posto di perdonare i nostri fratelli. E allora vedremo risplendere l’amore sia dentro la nostra mente che fuori di essa. L’estensione dell’amore attuata dallo Spirito Santo avrà sostituito la proiezione della colpa generata dall’ego. La vita avrà trionfato sulla morte.

Questa settimana comincia con le palme e termina coi gigli, il segno bianco e santo che il Figlio di Dio è innocente. Non permettere ad alcun oscuro segno di crocifissione di interporsi tra il viaggio e il suo scopo, tra l’accettazione della verità e la sua espressione. Questa settimana celebriamo la vita, non la morte. E onoriamo la perfetta purezza del Figlio di Dio e non i suoi peccati. Offri a tuo fratello il dono dei gigli, non la corona di spine; il dono dell’amore e non il “dono” della paura. Sei di fianco a tuo fratello, con le spine in un mano e i gigli nell’altra, incerto su cosa dare. Adesso unisciti a me e getta via le spine offrendo i gigli al loro posto.
(T-20.I.2:1-7)


Se cogli un barlume del volto di Cristo dietro al velo, guardando attraverso i candidi petali dei gigli che hai ricevuto e dato come tuo dono, vedrai il volto di tuo fratello e lo riconoscerai. Io ero uno straniero e tu mi hai accolto, senza sapere chi fossi. Ma lo saprai grazie al tuo dono di gigli. Nel tuo perdono di questo straniero, che ti è estraneo e tuttavia è il tuo vecchio Amico, risiede la sua liberazione e la tua redenzione con lui. Il periodo della Pasqua è un periodo di gioia, non di dolore. Guarda il tuo Amico resuscitato e celebra la sua santità con me. Perché la Pasqua è il momento della tua salvezza insieme alla mia.
(T-20.I.4:2-7)


C’è una sola via d’uscita: l’aiuto dello Spirito Santo, Cui dobbiamo imparare a rivolgerci per fare esperienza di uno stato mentale completamente diverso, uno stato che il Corso non esita a definire “resurrezione”.

Continuando ad usare il linguaggio nel modo simbolico a cui il Corso ci sta abituando, non trascorriamo dunque questa settimana rimuginando sulla crocifissione che l’ego ha impostato dentro la nostra mente, insegnandoci a dare per scontata la separazione da Dio, e quindi ad essere tormentati dal devastante senso di colpa che non può non conseguirne.
Trascorriamola invece nella gioiosa speranza della liberazione della nostra mente, quella buona novella che lo Spirito Santo ci insegna incessantemente e che Gesù ha testimoniato con il suo esempio luminoso.
La libertà interiore dall’ego, e la profonda pace che ne conseguirà, è l’esperienza a cui ci porterà l’impegno che ci assumeremo con il secondo passo del perdono.

Perché questo è il tempo della Pasqua della tua salvezza.
E tu risorgi da ciò che sembrava morte e disperazione.
Ora la luce della speranza è rinata in te, perché ora vieni senza difese, per imparare la parte riservata a te nel piano di Dio. ….
Oggi impara. E tutto il mondo farà questo passo gigantesco, e celebrerà con te la tua Pasqua.
Per tutto il giorno, quando piccole sciocchezze si presenteranno per provocare in te un atteggiamento di difesa e ti tenteranno ad impegnarti in piani tortuosi, ricordati che questo è un giorno speciale per imparare, e riconoscilo con questo:

Questa è la mia Pasqua. E voglio mantenerla santa.
Non mi difenderò, perché il Figlio di Dio
non ha bisogno di difese contro la verità della sua realtà.
(L-pI.135.25:3-5, 26:3-8)
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