COLPA E CASTIGO

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Giulia Cataudella
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COLPA E CASTIGO

Messaggio da Giulia Cataudella » 1 maggio 2021, 23:17

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Colpa e castigo

Allora un Giudice della città si fece avanti e disse: Parlaci della Colpa e del Castigo.
Ed egli rispose, dicendo:
È quando il vostro animo va errando nel vento che, soli e indifesi, fate torto agli altri e perciò anche a voi stessi.
E per quel torto commesso dovrete battere e, inascoltati, attendere per un certo tempo alla porta dei Beati.

Come l'oceano è il vostro io divino;
Che resta per sempre incontaminato.
E come l'etere esso solleva solo chi ha le ali.
Armonioso come il Sole è il vostro io divino;
Che ignora le vie della talpa e non cerca le tane del serpente.
Ma il vostro io divino non abita da solo dentro di voi.
Molto in voi è ancora occupato dall'uomo, e molto in voi non è ancora occupato dall'uomo,
Ma da un informe pigmeo che cammina assonnato nella bruma cercando il proprio risveglio.
E dell'uomo in voi vorrei ora parlare.
Poiché è lui e non il vostro io divino né il pigmeo nella bruma che conosce la colpa e il castigo della colpa.

Spesso vi ho udito parlare di chi ha commesso un torto come di uno che non fosse uno dei vostri, ma straniero a voi e intruso.
Ma io vi dico che così come il santo e il giusto non potranno innalzarsi al di sopra di quanto vi è di più alto in voi,
Così il malvagio e il debole non potranno cadere più in basso di quanto di più basso è in voi.
E come la singola foglia non si ingiallisce senza che ne abbia muta conoscenza l'intero albero,
Così colui che erra non può far torto senza una segreta volontà di tutti voi.

Come in processione procedete tutti verso il vostro io divino.
Voi siete la via e i viandanti.
E quando uno di voi cade, cade per quelli che lo seguono, quasi un avvertimento contro l'inciampo.
Sì, e cade per quelli che lo precedono, i quali benché fossero di passo più celere e sicuro, non rimossero tuttavia l'intralcio.

E questo anche aggiungo, benché la parola vi pesi sui cuori:
L'assassinato non è irresponsabile per il proprio assassino,
E il derubato non è senza colpa per il furto subito.
E il giusto non è innocente per le azioni dei malvagi,
E chi ha le mani bianche non è immune dalle azioni dello scellerato.
Sì, il colpevole è spesso la vittima del colpito,
E ancora più spesso il condannato regge il peso per quelli che sono privi di colpa e di biasimo.
Voi non potete separare il giusto dall'ingiusto e il buono dal malvagio;
Poiché essi stanno insieme al cospetto del sole così come sono tessuti insieme il filo nero e il filo bianco.
E se il filo nero si spezza, il tessitore riguarderà l'intero tessuto, e riesaminerà anche il telaio.

Se uno di voi volesse portare in giudizio sua moglie infedele,
Pesi sulla bilancia anche il cuore del marito, ne misuri l'anima con le giuste misure.
E chi volesse frustare l'offensore guardi nell'animo dell'offeso.
E se qualcuno di voi volesse punire in nome della giustizia e trattare con le scure l'albero guasto, ne osservi dapprima le radici;
E scoprirà in verità le radici del bene e quelle del male, quelle feconde e quelle sterili tutte insieme intrecciate nel cuore muto della terra.

E voi giudici che volete essere giusti,
Quale giudizio pronunciate su colui che benché onesto nella carne è tuttavia un ladro nel suo animo?
Quale pena infliggereste a colui che uccide nella carne ed è tuttavia egli stesso ucciso nel suo animo?
E come perseguite chi di fatto è ingannatore e oppressore,
Ed è tuttavia egli stesso afflitto e oltraggiato?
E come punirete quelli li cui rimorso è già più grande dei loro misfatti?
Non è il rimorso quella giustizia retta proprio da quella legge che vorreste volentieri servire?
E tuttavia non potete imporre il rimorso a un innocente nè strapparlo dal cuore del colpevole.
Senza che alcuno lo chiami, esso chiamerà nella notte affinché gli uomini si ridestino e scrutino in se stessi.
E voi che vorreste comprendere la giustizia, come mai potreste, se non guardate ad ogni azione nella pienezza della luce?
Solo così saprete che l'eretto e il caduto non sono che l'unico uomo che sta nel crepuscolo tra la notte del suo io-pigmeo e il giorno del suo io-divino.

E che la pietra angolare del tempio non è più alta della più bassa pietra delle sue fondamenta.

Kahlil Gibran - Il Profeta

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