"DIVENTARE IL SENTIERO"

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"DIVENTARE IL SENTIERO"

Messaggio da Silvia Bondioli » 28 novembre 2022, 15:38

“Diventare il Sentiero”

L'aspirante avverte presto la necessità di affidarsi a guide e maestri; ricerca una "Scuola".
Comprende con l'esperienza, che le scuole non sono mai a pagamento, non si trovano in suggestivi luoghi lontani né nei siti internet, ma vanno ricercate con ardore nel profondo della propria coscienza.
Comprende che, come afferma la Saggezza antica, la Verità si svela quando il viandante si dedica con tale fervore al Sentiero da diventare il Sentiero stesso.
Comprende che tutti i Sentieri, pur diversi e talvolta apparentemente discordanti, se percorsi con dedizione totale, si incontrano alla sommità del monte.
Comprende che l’iniziale disagio esistenziale, il fastidio per molti convenzionalismi sociali, il rifiuto del consumismo e delle “regole dell’apparire”, la ricerca di sobrietà, l’aspirazione a nuovi modi di vivere ispirati alla condivisione sono, in realtà, le prime manifestazioni dell'avanzamento dell’ anima, che cerca l'Origine.
I rosacrociani definiscono questa fase del processo: divina inquietudine, intuendone il valore di agente della “Legge di Evoluzione”, alla quale tutto il nostro universo è sottoposto, sia per quanto riguarda l'aspetto materiale che quello spirituale.
Pertanto, quando ci imbattiamo in individui che cercano “il sacro” come fuga dall’inconsistenza, dal nonsenso e dal dolore, possiamo considerare che quella che osserviamo è una fase propedeutica a quella successiva, in cui quegli stessi individui, ad un livello più avanzato di coscienza, potranno, invece che solamente "rifugiarsi nella spiritualità", “agire la spiritualità con gioiosa spontaneità" nella propria vita.
Con la comprensione progressiva della loro reale essenza di esseri evolventi, ad una voluta più alta della spirale evolutiva, essi passeranno allora dal "dire" al "fare".
Molti saranno impacciati, nelle fasi iniziali del cammino, da esperienze personali irrisolte. In questi casi, il percorso è quello della rielaborazione del vissuto, della comprensione delle cause del malessere, dell’accettazione del passato e della riconciliazione e del per-dono.
Etimologicamente: doppio dono, a sé e all’altro, per UCIM è Guardare la nostra specialezza con lo Spirito Santo o Gesù, senza colpa o giudizio; la nostra funzione speciale cambia la percezione dell’altro come “nemico” (odio speciale) o “idolo di salvezza” (amore speciale) in un fratello o amico, togliendo da lui ogni proiezione di colpa; espressione del miracolo o della visione di Cristo, che vede ogni essere unito nella Figliolanza di Dio, perché guarda oltre le apparenti differenze che riflettono la separazione. Così, percepire il peccato come reale rende impossibile il vero perdono.
Il riconoscere quanto noi siamo i responsabili del nostro copione di vita e che solo noi possiamo privarci della pace di Dio. In questo modo possiamo comprendere quando cerchiamo di perdonare gli altri per ciò che ci hanno fatto sapendo che in realtà non ci hanno fatto nulla. (Vedi “I tre passi del perdono”)
Molti saranno accompagnati da dubbi riguardo a veri o presunti maestri, libri, scuole, insegnamenti, vie spirituali.
Col tempo, tuttavia, essi distingueranno più chiaramente le voci e le indicazioni di chi realmente “sa”, poiché “ha visto e sperimentato”.
Nell’attesa di una più ampia rivelazione, la ricerca sincera, l’aspirazione del cuore, la tensione costante alla Verità, la disciplina interiore, l’applicazione di un’etica illuminata, la pratica reale, e non solo predicata, della Fratellanza, la “lettura” del mondo delle Cause, lo studio della legge di Analogia, l’osservazione e la trasmutazione di sé sono i mezzi più idonei per conseguire sempre maggiori Comprensioni e Visioni. Ciò è confermato dal fatto che, peraltro, tali “requisiti” sono quelli richiesti da ogni “scuola dei misteri”, dall’antichità ad oggi.
Il Pellegrino sulla Via impara pertanto a rimanere vigile, come le vergini del Vangelo che aspettano il loro signore, e a essere persistente, poiché ricorda l’esortazione del Cristo: “Chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto”.
Egli sa che il Sentiero che si accinge a percorrere è quello che tutte le anime mature hanno percorso o stanno percorrendo.
-È il Sentiero dell’Osservazione e dell’Ascolto: su di Esso il pellegrino osserva e ascolta, dentro e fuori di sé, con l’aspirazione costante ad ampliare la sua Visione e a fornirsi di strumenti sempre più idonei a servire l’Umanità.
-È il Sentiero della Ricerca: su di esso il pellegrino ricerca la Verità in prima persona, oltre gli insegnamenti delle religioni ufficiali.
-È il Sentiero della Prova, poiché su di esso si presentano numerosi ostacoli interni ed esterni che verificheranno i requisiti del candidato.
-È il Sentiero del Servizio: su di esso l’aspirante diventa un Pensatore che non acconsente più ad essere trasportato inconsapevolmente dalla corrente evolutiva, ma intende partecipare attivamente al Piano di Luce per la Terra.

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