ESSENZA E NATALE - RINASCERE

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Mario Zanoletti
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ESSENZA E NATALE - RINASCERE

Messaggio da Mario Zanoletti » 28 dicembre 2020, 18:46

NATALE: la grande divinità in noi, il Cristo che vediamo nella carne.
Natale giorno della nascita.
Dal latino: natus nato, più il suffisso -alem che indica appartenenza.
Natale è giorno di nascita.
È origine, genesi, inizio, festeggiamento, calore, compartecipazione.
Il Natale di qualcuno dice chi è, da dove viene.
E sia che si consideri il Natale cristiano, o il Dies Sol Invictus, o chissà quale altro Natale, per questo è bello farsi gli auguri.
Perché ogni nascita è un augurio.
A noi scegliere che cosa debba nascere.

Simbolo della rinascita del Cristo in noi stessi; l’«era del Cristo.»
Io faccio nuova ogni cosa.
La nascita è ammettere la genitorialità, le origini (ontologiche) Se ciascuno vivesse secondo la propria natura, senza tentare di essere qualcun altro, esploderebbe in lui un’intelligenza grandissima: questa è la legge fondamentale della vita e dell’esistenza.

Nascere è anche decondizionarci, la riscoperta delle qualità dell’essere, della presenza e dell’individualità con cui ciascuno è nato, così da portarli con noi in una seconda nascita, verso la nostra natura di Buddha.
Nascere è reclamare.
Chi si pone domande profonde genera un animo profondo, se genero domande superficiale rimango in superficie in balia dei venti degli eventi.

Se riesci a diventare di nuovo un bambino, hai raggiunto tutto. Se non riesci a diventare di nuovo un bambino, ti è sfuggito tutto.
Un saggio è un bambino nato due volte.
La seconda nascita è la vera nascita, poiché quando qualcuno nasce per la seconda volta dà vita a se stesso: è una trasformazione, è diventato di nuovo un bambino. Non si preoccupa delle ragioni e dei perché, semplicemente vive.
Qualsiasi cosa il momento offra, si muove con esso; non ha programmi, non ha proiezioni.

Vive senza pretendere nulla, e questo è l’unico modo di vivere; altrimenti, dai l’impressione di essere vivo, ma in realtà non lo sei.
Per un bambino non c’è niente di buono, e niente di cattivo, non esiste nessun Dio e nessun diavolo, un bambino accetta ogni cosa.
Per questo puoi dire che Dio è l’inverno e l’estate, la pace e la guerra, il bene e il male, contemporaneamente.
Per il saggio, ogni legge morale di nuovo svanisce, e ogni distinzione si dissolve; ogni cosa è santa, ogni luogo sacro.


Giulia, Silvia, Mario
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