NATALE 2 incontro

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Mario Zanoletti
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NATALE 2 incontro

Messaggio da Mario Zanoletti » 7 novembre 2021, 17:44

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NATALE (2)
Continuiamo il discorso sul guardare i nostri pensieri d’attacco e a darli allo Spirito Santo.
Ricordiamoci che “la proiezione fa la percezione”, e che quindi “quello che ci ferisce” non sono le cose che gli altri ci hanno fatto, ma l’interpretazione che ne diamo in termini di attacco.
Ed è un’interpretazione che “ci ferisce” perché aumenta la colpa dentro la nostra mente. Pertanto dare le nostre sofferenze allo Spirito Santo significa guardare senza giudizio né colpa le accuse che formuliamo, in modo da poterle portare alla Sua Luce di correzione.

Nella sezione del capitolo 19 “Gli ostacoli alla pace” c’è una descrizione cruenta del meccanismo della proiezione:
I messaggeri della paura sono addestrati col terrore e tremano quando la loro padrona li chiama a servirla.
Perché la paura è spietata persino con i suoi amici.
I suoi messaggeri avanzano furtivamente con aria colpevole all’affamata ricerca della colpa, perché sono tenuti al freddo ed affamati e sono stati resi molto feroci dalla loro padrona, che permette loro di banchettare solo con ciò che le restituiscono. Nessun frammento di colpa sfugge ai loro occhi affamati. E nella loro ricerca selvaggia del peccato, si scagliano su ogni cosa vivente che vedono e la portano urlando alla loro padrona perché sia divorata.

(T.19.IV.A.12:3-7)

Ed è così che, affamati ed infreddoliti perché ci sentiamo privi d’amore, e sotto la dittatura feroce dell’ego , cioè della paura che imperversa nella nostra mente, lanciamo questi messaggeri (i nostri pensieri) alla ricerca delle colpe altrui per recuperare la nostra innocenza.

Non inviare nel mondo questi messaggeri selvaggi a banchettare con esso e a predare sulla realtà
(T.19.IV.A.13:1)
Ma come faremo a non inviare questi messaggeri, questi pensieri d’odio alla ricerca delle colpe altrui, se non sappiamo nemmeno di pensarli?
Come assumercene la responsabilità se non divenendo osservatori della nostra mente e della nostra devastante paura negata?

Cerchiamo dunque di guardare senza giudizio né colpa i nostri tentativi di “avanzare furtivamente alla ricerca della colpa”.
- Stiamo cercando accuratamente di vedere l’aspetto malvagio, le colpe nascoste, le intenzioni cattive di qualcuno?
- Stiamo scavando furtivamente nelle motivazioni degli altri, per trovare qualche brandello di colpa da portare vittoriosamente al nostro ego, perché
ci permetta di “banchettare” con esso, in modo da sentirci “pieni” e “soddisfatti”?
- Siamo sul piede di guerra alla ricerca del peccato degli altri, che testimonia - agli occhi dell’ego - la nostra buona fede?
- Siamo segretamente compiaciuti delle presunte colpe altrui, perché questo ci rende “migliori” e “più innocenti” di loro?
- E soprattutto, siamo consapevoli di come tali tentativi spietati nascano da una nostra profonda ed inconfessata paura?

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