NATALE 1° incontro

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Mario Zanoletti
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NATALE 1° incontro

Messaggio da Mario Zanoletti » 7 novembre 2021, 17:35

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Natale

La festività che commemora la nascita tradizionale di Gesù; usata come simbolo della rinascita del Cristo in noi stessi; l’«era del Cristo.»

Apparentemente cominciamo presto a prepararci alla gioia del Natale seguendo le indicazioni che il corso dà nella bellissima sezione dedicata appunto al Natale:
Questo Natale dai allo Spirito Santo tutto ciò che ti ferisce. Permettiti di essere completamente guarito così che ti possa unire a Lui nella guarigione, e celebriamo insieme la nostra liberazione liberando tutti con noi.
(T.15.XI.3:1-2)


E cosa significa questo, se non continuare a guardare nella nostra mente i nostri tentativi di proiettare sugli altri la nostra colpa?
Questo è quanto il corso ci invita a dare allo Spirito Santo, ossia alla Voce che corregge i nostri errori dentro la nostra mente.
Tutto ciò che ci ferisce” non sono le cose che gli altri ci hanno fatto, ma l’interpretazione che ne diamo in termini di attacco. Pertanto dare le nostre sofferenze allo Spirito Santo significa guardare senza giudizio né colpa i nostri giudizi, in modo da poterli portare alla Sua Luce di correzione.

Continuiamo dunque a guardare senza giudizio né colpa i nostri tentativi di accusare gli altri allo scopo di liberarci del nostro senso di colpa. Ricordiamoci che individuare lo scopo delle nostre proiezioni è la chiave per riuscire ad identificarne l’impatto sia distruttivo che – come conseguenza dei circoli viziosi attacco difesa- autodistruttivo.
Un pensiero che non perdona è quello che formula un giudizio che non darà adito a dubbi, anche se non è vero. La mente è chiusa e non sarà liberata. Il pensiero protegge la proiezione, stringendone le catene, cosicché le distorsioni sono più velate ed oscure, meno facilmente accessibili al dubbio e ulteriormente tenute lontane dalla ragione. Cosa può intervenire tra una proiezione fissa e lo scopo che essa si è scelta come l’obiettivo che voleva?
(L.pII.1:2))

Stiamo dunque formulando dei giudizi, magari per “stare dalla parte giusta”, incuranti del fatto che tali giudizi non siano veri?
Stiamo chiudendo la nostra mente a interpretazioni diverse?
Stiamo proteggendo le nostre proiezioni in modo che il nostro intento accusatorio venga tenuto all’oscuro e appaia sotto forma di giustizia, di onestà, di correttezza, di amorevolezza, di buon senso?
Se lo scopo è liberarci del nostro senso di colpa e noi non siamo disposti a prenderne atto, come sarà possibile mettere in dubbio la fissità della nostra proiezione? Come, se non guardando i nostri pensieri con un atteggiamento veramente spassionato, privo di giudizio e di colpa?
Tutti questi pensieri rappresentano “tutto ciò che ti ferisce”. Possiamo iniziare già da ora a guardarli senza il giudizio dell’ego, perché nella nostra mente avvenga la correzione che ci libera dai nostri tormenti interiori e che libera gli altri delle proiezione ingiuste che abbiamo fatto su di loro!

Che dire delle accuse rivolte a qualcuno che – in base al giudizio del mondo- ci ha fatto qualcosa?
Un amico che ha veramente tradito la nostra fiducia, un ladro che ci ha veramente rubato qualcosa, un estraneo che ha abusato in qualche modo di noi?
Beh… anche in questo caso dovremmo perdonare, ossia - usando il termine così come lo usa il corso - dovremmo guardare accuratamente (ma senza giudizio né colpa) i nostri pensieri e vedere se non stiamo approfittando degli errori altrui per proiettare su di loro il nostro malessere interiore e sentirci vittime.

Ricordiamoci che nella nostra mente ci sono sempre e solo due insegnanti: l’ego - che ci consiglierà sempre di proiettare su qualcosa di esterno la colpa che proviamo per la “minuscola folle idea” (T.27.VIII.6:2) -, e lo Spirito Santo Che ci ricorda che non abbiamo commesso l’atroce misfatto di cui segretamente ci autoaccusiamo, la separazione da Dio, quindi non siamo colpevoli e non abbiamo nessuna colpa da proiettare all’esterno. Dunque possiamo essere in pace, indipendentemente da quanto gli altri ci abbiano fatto.

Il perdono riconosce che ciò che pensavi tuo fratello ti avesse fatto non è accaduto (L.pII.1.1:1)
Ciò che pensavamo che nostro fratello ci avesse fatto è toglierci la pace interiore.

Ebbene…questo non è mai accaduto. Siamo stati noi a scegliere di perdere la pace interiore perché abbiamo scelto di ascoltare la voce dell’ego invece della Voce dello Spirito Santo. E la voce dell’ego ci ha consigliato di usare quanto è effettivamente accaduto per sentirci vittime.

Ricordiamoci cosa dice il corso:
Tu non sei la vittima del mondo che vedi perché sei tu che lo hai inventato (L.pI.32.1:2)

alla prox

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