SE VUOI GUARIRE, RICORDA, LASCIA AFFIORARE IL DOLORE

Moderatori: Silvia Bondioli, Giulia Cataudella

Rispondi
FERNANDA COVA
Messaggi: 6
Iscritto il: 19 ottobre 2020, 17:19
Contatta:

SE VUOI GUARIRE, RICORDA, LASCIA AFFIORARE IL DOLORE

Messaggio da FERNANDA COVA » 19 marzo 2021, 20:05

Se vuoi guarire …… guarda la tua ferita e lascia che essa ti insegni …….
Se vuoi guarire, ricorda, lascia affiorare il dolore.
Guarda la tua ferita, riconoscila
Sii con essa e lascia che essa t’insegni”


Quando ho letto queste frasi non nascondo che mi sono molto emozionata in quanto mi hanno fatto rivivere un periodo della vita durante il quale ho dovuto affrontare un grande dolore. Ricordo con esattezza quella calda mattina del mese di agosto quando, alle 5.20, mio marito è deceduto all’età di soli 46 anni. Tutto questo dopo dieci anni di controlli ospedalieri per monitorare una fibrillazione atriale che circa ogni due anni si manifestava apparentemente senza alcuna causa scatenante e senza avere avuto, da parte della medicina allopatica, una risposta precisa sulle possibili cause della sua malattia.

Sono sicura che più o meno tutti sappiamo quello che una persona può provare in simili situazioni quindi, in questa sede, credo non sia il caso di entrare nei particolari. Sono invece le parole espresse da Paul Ferrini che voglio mettere in risalto perché in qualche modo mi appartengono e che sono “se vuoi guarire, ricorda, lascia affiorare il dolore”. Mi appartengono perché ritengo di aver vissuto proprio questa esperienza dove ho permesso al mio dolore di affiorare e, questo, mi ha aiutato ad accettare con più serenità la morte di una persona che amavo molto.

In quel periodo, ricordo che al lavoro mi accadeva spesso di sentire dentro di me un “qualcosa”, potrei definire una grande “forza” che mi invitava o meglio mi “costringeva” ad abbandonare l’ufficio (rischiando anche il licenziamento) e correre a casa. Questo non per strapparmi i capelli dalla disperazione o abbandonarmi in lunghi pianti ……tutt’altro. Ciò di cui sentivo il bisogno era “semplicemente” rifugiarmi nella stanza dove solo qualche giorno prima dormivo accanto a mio marito, chiudere le imposte, sdraiarmi sul letto ed ascoltare, ascoltare e ascoltare il mio dolore per tutto il tempo necessario senza fare nulla di più. Osservavo il buio e più mi ascoltavo più dentro di me sentivo tranquillità, poi ritornavo al lavoro del tutto incurante delle possibili conseguenze (peraltro mai arrivate) per le mie imprevedibili fughe dall’ufficio.

Rammento anche quanto trovassi “insolita e strana” questa mia esigenza ma l’aspetto più bello era la tranquillità, la serenità e persino la gioia che mi accompagnavano poi per qualche giorno.

Concludendo, a mio parere, è importante non dimenticare mai l’insegnamento offerto dal testo che ci è stato inviato da Mario che ringrazio molto, ed in particolare queste frasi:

“Se voi guarire, ricorda, lascia affiorare il dolore.
Guarda la tua ferita, riconoscila.
Sii con essa e lascia che essa t’insegni”

in quanto credo sia stato proprio questo quello che ho vissuto in quel difficile periodo di tanti anni fa …. in un letto vuoto, in una stanza buia.
Ora, ho sentito il desiderio di raccontare la mia esperienza perché, come ci insegna il corso, la condivisione è un dono e donare rafforza il significato profondo dell’esperienza stessa.

Grazie per avermi dato questa possibilità.
Un abbraccio a tutti.
Fernanda


Mario Zanoletti
Messaggi: 274
Iscritto il: 18 ottobre 2020, 20:45
Contatta:

Re: SE VUOI GUARIRE, RICORDA, LASCIA AFFIORARE IL DOLORE

Messaggio da Mario Zanoletti » 21 marzo 2021, 20:35

Ciao Fernanda.
Sublime la tua condivisione, una perla tra le più preziose.
Chi mai sarà colui che non prova o proverà dolore alla morte di una persona cara e amata?
Certamente è quell'individuo che, profondamente, ha integrato tutti gli aspetti della vita. che ha compreso che la vita e la morte sono un’unica cosa.
Tu, Fernanda stai camminando, con noi, sul sentiero della comprensione, comprensione delle piccole gioie, dei desideri evanescenti, persino della morte.
E, passo dopo passo, stiamo scoprendo che tutto ciò che facciamo e "speriamo" si basa sul desiderio e sul raggiungimento del piacere.
Certo! Nulla di male...se non ci fosse un qualcosa che sempre impedisce tale traguardo e questo lo chiamiamo "ferita" o "dolore".
Ogni qualvolta rimaniamo coinvolti dal dolore crediamo che sia una "piccola morte" e che la "grande Fine o Morte" sia un dolore infinito.
Sarà proprio così?
Noi siamo abituati sin dalla nascita (anche prima) a vivere e pensare secondo il TEMPO.
Per noi il tempo ha un'inizio e una fine, sì questo lo abbiamo accettato tutti. Ma la Vita contiene il tempo?
Il tuo amato marito ha lasciato il corpo "temporale" ma non la Vita che è senza tempo.
Correre a casa, per ascoltarti e ascoltare il tuo dolore, forse, era una parte del desiderio di "risentire" tuo marito, e avevi intuito che è possibile perché lui è NELLA VITA e mai spento. Ecco dove la tua Mente Corretta ha attinto la serenità, la tranquillità che nulla finisce,
L’uomo saggio comprende il tempo, il pensiero e la sofferenza, e solo lui può capire la morte.
Tu, donna saggia, sei sul sentiero senza tempo.

Se vuoi, ti propongo una lettura sulla questione della morte, di dove va la mente dopo la morte del corpo.

D: Che cosa accade alla mente dopo la morte del corpo? La mente torna a casa e si riunisce, sebbene non se ne sia mai andata? Che cosa accade all'ego? Dove posso trovare questa risposta nel Testo?

R: La risposta alle tue domande si trova nella comprensione dell'insegnamento del Corso sulla vita e sulla morte, in contrasto con la versione dell'ego. È molto importante ricordare che il Corso si riferisce alla morte come alla scelta nella mente di credere alla definizione dell'ego a proposito di ciò che siamo: peccatori, impauriti, colpevoli, individui separati imprigionati in corpi. Questa convinzione è il modo dell'ego di sferrare un colpo mortale alla consapevolezza di chi siamo in realtà cioè l'innocente Figlio di Dio, e questo è quanto il Corso chiama "morte". Quando il Corso parla di "vita" si riferisce sempre alla nostra vita in Cielo con Dio. "Non c’è vita fuori dal Cielo" (T.23.II.19:1).

Tenendo presente questo concetto, ci sono diversi passaggi nel Corso che si occupano della morte, della mente, del corpo e dell'ego e che aiutano la comprensione dei punti che sollevi. 1) Il Corso ci dice che la mente non è nel corpo: "Essa (la mente) non può fare un corpo, né dimorare all’interno di un corpo." (L.pI.167.6:3). "Una mente e un corpo non possono esistere entrambi. Non fare tentativi per riconciliarli, poiché uno nega che l’altro possa essere reale. Se sei fisico, la tua mente è scomparsa dal tuo concetto di te, perché non c’è posto in cui essa possa essere realmente parte di te. Se sei spirito, allora il corpo deve essere privo di significato per la tua realtà." (L.p.I.96.3:4,5,6,7).

Pertanto non ci può essere alcun cambiamento nella condizione della mente a causa della morte del corpo, nulla gli accade e non va da nessuna parte. Questo ci risulta difficile da comprendere perché la maggior parte di noi si identifica con il proprio corpo, ma è essenziale per la comprensione dell'insegnamento del Corso. Hai ragione quando dici che la mente, in verità, non ha mai lasciato la sua casa in Cielo, dove dimora nell'Unità. La nostra esperienza illusoria in questo sogno è il risultato di un pensiero nella mente addormentata del Figlio che crede che la separazione si sia effettivamente verificata. La mente non ritorna a casa quando il corpo muore. La mente ritorna a casa quando fa la scelta ultima di accettare l'Espiazione e di non identificarsi più con il sistema di pensiero dell’ego. Così si sveglia alla verità che non ha mai lasciato il Cielo, che non si è mai separata dalla sua Fonte.

Anche l'ego non è nel corpo; è il pensiero di separazione nella mente che non cambia con la morte del corpo: "L’ego è la parte della mente che crede nella divisione." (T.5.V.3:1). L'ego non è nel corpo, ma si identifica con il corpo. Anche noi ci identifichiamo con il corpo quando scegliamo il sistema di pensiero dell’ego, ed è per questo che accettiamo l'esperienza della morte del corpo e crediamo nel suo significato. Con l’ego la vediamo come " ... il sogno principale da cui scaturiscono tutte le illusioni... È una credenza fissa ed immutabile del mondo che tutte le cose nel mondo nascono soltanto per morire. Viene considerata come “la legge della natura”, da non mettere in dubbio, ma da accettare come la legge “naturale” della vita." (M.27.1:1,4,5). Sebbene l'ego non muoia con la morte del corpo, perché è un pensiero nella mente, è ossessionato dalla morte e, per provare la sua realtà e la realtà del corpo, la teme, la cerca e la usa. Può essere utile rivedere "l'attrattiva della morte" (T.19.IV.C).

La nostra esperienza nell’imparare una nuova identità, mettendo in discussione le nostre convinzioni a proposito di chi pensiamo di essere, cioè liberandoci per accettare il messaggio dello Spirito Santo su chi siamo realmente, ci permetterà di vedere diversamente la morte del corpo ed aprirà le nostre menti ad una nuova percezione e ad una nuova esperienza della vita di cui il Corso parla "Quando il tuo corpo, il tuo ego e i tuoi sogni saranno svaniti, saprai di essere eterno. Forse pensi che questo si compia per mezzo della morte, ma nulla si compie per mezzo della morte, perchè la morte non è niente. Tutto si compie per mezzo della vita, e la vita è della mente e nella mente. Il corpo non vive né muore, perché non può contenere te che sei la vita.” (T.6.V.A.1:1, 2, 3,4).

Di nuovo, GRAZIE DEL DONO OFFERTOCI.

fortimaira@gmail.com
Messaggi: 38
Iscritto il: 19 ottobre 2020, 13:07
Contatta:

Re: SE VUOI GUARIRE, RICORDA, LASCIA AFFIORARE IL DOLORE

Messaggio da fortimaira@gmail.com » 22 marzo 2021, 13:33

Grazie per questa condivisione. Con l'esempio ci insegni che sempre, anche nelle peggiori difficoltà, possiamo attingere alla forza che è a nostra disposizione e che ci chiede solo di fare il vuoto per accoglierla. Nel profondo e in ogni luogo. Grazie!

FERNANDA COVA
Messaggi: 6
Iscritto il: 19 ottobre 2020, 17:19
Contatta:

Re: SE VUOI GUARIRE, RICORDA, LASCIA AFFIORARE IL DOLORE

Messaggio da FERNANDA COVA » 23 marzo 2021, 16:55

Nell’esprimere la mia profonda gratitudine permettetemi un’ulteriore breve riflessione.

Leggendo le tue parole carissimo Mario e in riferimento agli insegnamenti del “corso in Miracoli”, mi sono chiesta cosa sarebbe accaduto se non avessi dato ascolto a quella forza che mi costringeva a scappare dal lavoro e mi fossi invece lasciata travolgere dalla paura rispetto ad un possibile richiamo e/o giudizio. Evidentemente mi sarei bloccata …. ma così facendo, avrei perso l’opportunità di ricevere la serenità e la gioia che tuttora, ripensando a quei momenti, sento ancora vibrare in me.
In definitiva non avrei permesso al mio dolore di emergere e di insegnarmi ad affrontare con più forza e coraggio la vita.

In conclusione, non mi resta essere grata alla vita stessa per i doni ricevuti.

Un caldo abbraccio a tutti.

FERNANDA COVA
Messaggi: 6
Iscritto il: 19 ottobre 2020, 17:19
Contatta:

Re: SE VUOI GUARIRE, RICORDA, LASCIA AFFIORARE IL DOLORE

Messaggio da FERNANDA COVA » 23 marzo 2021, 17:03

Perdonate l'errore !

In conclusione, non mi resta CHE essere grata alla vita stessa per i doni ricevuti.

Rispondi

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite